COSENZA – Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine e al Sindacato dal 18 luglio 1977, mons. Salvatore Nunnari è stato per ben 12 anni consigliere nazionale della Federazione della Stampa e per 13 anni consigliere del Sindacato Giornalisti della Calabria ricoprendo anche l’incarico di vicesegretario e tesoriere.

Papa Francesco

Il 1° dicembre 2005, insieme a Carlo Parisi e don Pippo Curatola, rimette in piedi la sezione regionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, e nel 2023 è tra i fondatori della Figec Cisal, il nuovo sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione.
Don Salvatore parla anche di questa sua esperienza di vita al popolo di Cosenza che, ieri sera, è venuto nella Cattedrale di Cosenza per festeggiare insieme al clero dell’intera regione i suoi primi 25 anni da vescovo.
«Venticinque anni di episcopato sono un dono – afferma il presule – sono un dono ma sono anche una responsabilità. Quando penso al mio episcopato, lo penso con un disegno: la mitria e la croce. La croce non va cercata, va accolta quando arriva. L’episcopato segnato dalla croce è come un giardino irrigato che produce frutto».

Mons. Salvatore Nunnari e mons. Giovanni Checchinato

L’omelia è stata affidata a padre Giuseppe Morosini, arcivescovo emerito della diocesi di Reggio-Bova, che parla di lui come di un pastore illuminato ed eternamente presente sulle «barricate della fede». E non solo. In Cattedrale a Cosenza la cerimonia è solenne, corale, autenticamente popolare. Una Chiesa strapiena di fedeli come non mai, per questo importante compleanno con la “gente di Cosenza”, cerimonia fortemente voluta dall’arcivescovo di Cosenza mons. Giovanni Checchinato che presiede la concelebrazione, serata intensa e particolare che, nei fatti, è poi un “percorso indimenticabile” della vita privata di qualunque sacerdote.

Mons. Salvatore Nunnari

59 anni di sacerdozio, 25 da vescovo, arcivescovo metropolita emerito di Cosenza-Bisignano, amministratore apostolico dell’Eparchia di Lungro dal 2010 al 2012, presidente della Conferenza Episcopale Calabra dal 2013 al 2015, grande devoto della Madonna della Consolazione, storica guida spirituale dei portatori della Vara della Madonna della Consolazione, Terziario dell’Ordine dei Cappuccini, viene ordinato presbitero da monsignor Giovanni Ferro il 12 luglio del 1964. Un prete di grande carisma e di grande coraggio, un uomo passionale a volte istintivo e determinato, ma che va sempre “là dove ti porta il cuore”. E soprattutto, un uomo libero da tutto e da tutti.
«Le responsabilità di un vescovo – riconosce lui stesso – sono tante. Per essere uomo di governo c’è bisogno di tanto equilibrio interiore. La pastorale è composta di tre “P”, preghiera – prudenza – pazienza. Un vescovo, come un parroco, è uomo di armonia. La Chiesa non si guida con le nostre furbizie, ma con queste virtù».

Mons. Salvatore Nunnari

La sua missione pastorale inizia a Reggio Calabria nel cuore del quartiere popolare di Gebbione, nella parrocchia di Santa Maria del Divin Soccorso dove arriva subito dopo l’ordinazione sacerdotale. Prima vicario cooperatore, poi parroco fino al 1999, e qui diventa una vera icona del quartiere, punta di diamante dei mille problemi della sua gente, ma anche confessore e amico personale dei più deboli.
«Una delle grazie che ho ricevuto nella mia vita, – ricorda don Nunnari – è di aver avuto dei vescovi santi, meravigliosi. Monsignor Ferro mi ha accolto in Seminario, mi ha ordinato prete, di cui ero, come mi scrisse, il suo “diletto figlio”. Il mio padre spirituale fu San Gaetano Catanoso. Mi additò la strada della santità, avrei dovuto essere un prete santo. Porto sempre dentro la consapevolezza della mia debolezza, ma il Signore mi ha usato grazia».

7 giugno 2008: Mons. Salvatore Nunnari con Carlo Parisi per la consegna a Natuzza Evolo il Premio “L’Affabulatore d’oro” quale “straordinaria comunicative di verità”. (foto Giornalisti Italia)

Alla fine della messa, la parte più simbolica ma anche più toccante per lui, la lettura ufficiale del messaggio che Papa Francesco gli ha appena inviato: una lettera scritta in latino e che mons. Giovanni Checchinato legge con i toni giusti del momento.
«Celebrando il giubileo d’argento dell’ordinazione episcopale, – si legge nella lettera di Papa Francesco all’arcivescovo Nunnari – ci congratuliamo con te per il tuo fedele Presepe Apostolico, prima presso la comunità ecclesiale di Sant’Angelo dei Lombardi e poi presso la Curia Arcivescovile di Cosenza-Bisignano, con la diligente perseveranza e la provata sollecitudine con cui ha sempre predicato. La verità del Signore nella carità. e per come hai servito Dio in mezzo al popolo, con una testimonianza fedele, e per come hai riempito il suo cuore della consolazione del Signore. Mentre ti manifestiamo il nostro amore con il meglio di tutto quello che si può immaginare, ti impartiamo la nostra benedizione, a te e ai tuoi parenti, chiedendo preghiere per il nostro Ministero Petrino. Firmato, Francesco. Dato a Roma, Laterano, il 4 marzo 2014».

Mons. Salvatore Nunnari

Ma ad anticipare questa lettera autografa del Santo Padre era già stato qualche ora prima l’annuncio ufficiale del Nunzio Apostolico, il Cardinale Emil Paul Tscherrig, che in una lettera indirizzata a don Nunnari sottolinea testualmente di «unirsi ai sentimenti di Sua Santità Papa Francesco», di volergli formulare «i più fervidi voti augurali», di voler invocare al Signore «abbondanti benedizioni celesti», e di volergli manifestare una stima infinita.
Di più non ci si poteva aspettare, gli onori di Santa Romana Chiesa per questo vescovo giornalista ci sono davvero tutti, e questa volta sono arrivati in Cattedrale accompagnati dal sentimento profondo che Papa Francesco riserva oggi al suo vecchio “pastore”. Una giornata storica per la vita di don Salvatore. (giornalistitalia.it)

Pino Nano