Il 20 maggio scorso, in occasione della giornata nazionale della Biodiversità di interesse agricolo e alimentare, nella cittadella Regionale di Catanzaro, si è svolto il convegno dal titolo “Io tutelo la biodiversità in Calabria, e tu?”.
Dopo i saluti istituzionali dell’Assessore all’Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione Gianluca Gallo, del Direttore Generale Giuseppe Liritano e del Commissario Straordinario dell’Arsac, l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura in Calabria Fulvia Michela Caligiuri, sono intervenuti come relatori Francesca Palumbo, Dirigente e Presidente della Commissione Tecnico Scientifica per la tutela della biodiversità vegetale e animale della Regione, Paola Roncada dell’Università “Magna Grecia”, Leonardo Bruno dell’Università della Calabria, Giovanni Preiti dell’Università “Mediterranea” e Fabio Petrillo dell’Arsac.
Alla presenza di alunni e docenti provenienti dagli Istituti agrari di ogni parte della regione e di una delegazione dell’Associazione “Cittadinanza Attiva Pellegrina”, il Prof. Preiti nella sua relazione ha ufficializzato che il grano “Secria” – sottoposto nei mesi scorsi a rigorosi studi ed esami genetico-molecolari e comparativi – rappresenta una varietà di frumento con caratteristiche di unicità.
Il passaggio successivo sarà, adesso, rappresentato dall’avvio dell’iter di iscrizione del “Secria” nel Registro regionale della biodiversità agraria e alimentare, Sezione vegetale, così come dispone la legge regionale n.14 del 2018, con la quale è stata istituita la Rete di conservazione, tutela e salvaguardia del patrimonio di varietà vegetali, razze e ceppi microbici locali di interesse agrario e alimentare del territorio calabrese, gestita e coordinata dall’Arsac.
La finalità dell’Associazione “Cittadinanza Attiva Pellegrina”, promotrice dell’iniziativa, è quella di proteggere e valorizzare il grano “Secria” – antico tesoro cerealicolo autoctono – dal rischio di erosione genetica, dalla perdita di variabilità genica, dal declino e dall’estinzione della specie, favorendone la diffusione, stimolando la produzione del pane tradizionale di Pellegrina, genesi della sapiente arte panificatoria del borgo.
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