“IL DOTT. FLAVIO GARREFFA E LA SCOPERTA DEL SAN ROCCO DI CASIGNANA”
San Rocco di Casignana e il San Giovanni Battista di San Giovanni di Gerace “gemelli”, sculture dello stesso autore.
Con grande soddisfazione e profondo orgoglio oggi e’ stata consegnata al popolo di Casignana (RC), la statua lignea di San Rocco restaurata.
Un restauro sollecitato piu’ volte dallo storico dell’arte il Dott. Flavio Garreffa da circa quindici anni con l’allora priore della Confraternita di San Rocco, l’attuale sindaco di Casignana Dott.Antonio Crino’.
Contattato lo scorso mese di gennaio dal diacono salesiano casignanese Don Pino Pizzata, ha subito messo a disposizione le sue competenti conoscenze segnalando per l’intervento di restauro la nota e qualificata ditta siciliana: “LA PARTENOPE RESTAURI” di Trapani, gestita magistralmente dalla Dott.ssa Elena Vetere e il qualificato tecnico restauratore Nicolo’ Miceli.
Nonostante le paure e le difficolta’ della confraternita e del popolo casignanese l’intervento di restauro ha fugato ogni incertezza e timore.
Il simulacro ligneo settecentesco di San Rocco deturpato per piu’ di un secolo da grossolane ridipinture e interventi passati non qualificati ha ottenuto splendore e dignita’.
Rimossi gli strati di pittura posticcia e’ emerso il bellissimo incarnato della scultura, facendo acquisire al santo di Montpellier una elegante e nobile bellezza antica.
Il panneggio dell’abito cosi’ come il cane che accompagna da sempre l’iconografia del santo pellegrino sono stati valorizzati con il loro colore e le sfumature originali.
La tecnica usata dai restauratori e’ quella detta: “A SELEZIONE”, nell’ambito dell’Opificio di Firenze e della scuola italiana di restauro la piu’ accreditata.
Non ridipinture come spesso vediamo negli interventi di restauro ma vera integrazione.
Sul capo del santo sempre su interessamento del Dott. Flavio Garreffa e della Dott.ssa Elena Vetere e’ stata posta un aureola argentea color oro cesellata sullo stile settecentesco napoletano realizzata dal noto argentiere palermitano Benedetto Gelardi, che va finalmente a sostituire il neon ovale orribile che per tanti anni ha reso poco onore all’immagine venerata casignanese.
Sulla bellissima vara processionale napoletana, di stile tardo barocco, e’ stata rimossa la porporina che imbrattava il manufatto da farlo quasi sembrare di plastica rivestendo come in origine le superfici con foglia oro zecchino.
Inoltre sono state ricostruite molte parti mancanti della stessa tra cui le ali degli angeli angolari dove sono stati posti dei candelieri lignei barocchi come si presentavano fino ai primi anni del 900′.
Una vara tra le piu’ belle della Diocesi di Locri-Gerace e del territorio locrideo.
“LA SCOPERTA”
Durante uno dei tanti incontri nel cantiere di restauro casignanese il Dott.Flavio Garreffa nell’ammirare e studiare il volto ripulito del San Rocco nota con grande trepidazione che il simulacro del santo casignanese ha delle sconcertanti somiglianze con la statua lignea del San Giovanni Battista patrono del comune della Vallata del Torbido di San Giovanni di Gerace (RC).
Quella del San Giovanni e’ sicuramente una scultura settecentesca dello stesso periodo esecutivo del San Rocco di Casignana, statua quella casignanese recante sulla pietra dove poggia il piede il santo la data del 1756.
Il San Giovanni presenta attualmente delle ridipinture molte discutibili e grossolane ma nonostante tutto il confronto dei volti e dei tratti anatomici non lascia alcun dubbio.
La stessa mano ha realizzato a meta’ settecento le due sculture.
Anni addietro e’ stata fatta un attribuzione da parte di uno storico dell’arte locale della Locride a Bernardo Valentini quale esecutore della statua del Battista.
Il Dott.Flavio Garreffa pur rispettando l’attribuzione del collega si discosta da questa cercando ulteriori conferme su alcuni nomi di artisti in ambito partenopeo operanti a meta’ settecento.
Certo e’ che i restauri svolti con professionalita’ e competenza come quello di Casignana eseguito dalla PARTENOPE RESTAURI di Trapani danno l’opportunita’ agli storici dell’arte e agli studiosi di fare importanti scoperte che arricchiscono la storia del territorio e della Diocesi.
Una collaborazione che deve esserci tra Diocesi, Soprintendenza e realta’ parrocchiali e locali.
Nei prossimi giorni sara’ rilasciata una video intervista della scoperta dal Dott.Flavio Garreffa.
Casignana, 07 agosto 2019