Il CURSUS HONORUM analisi storica ed esegetica a cura del Professore Vincenzo Bruzzaniti .

Con l’espressione cursus honorum si definiva il percorso della carriera politica romana fino al conseguimento del consolato , che costituiva la carica suprema dello stato repubblicano.

Qui fuit Catonis censoris cursus honorum? Hic adulescentulus , cum nondum honoribus operam dabat, vixit in Sabinis , ubi fundum peter eius habebat . Inde Romam demigravit et forum attingere incepit . Tribunus militum in Sicilia fuit , posteaque praetor obtinuit Sardiniam ; quaestor obtigit P. Africano consuli , at ab eo perpetua dissensit vita. Aedilis plebis postea fuit cun C. Helvio . In consulato et censura habuit collegam Valerium Flaccum . Ille severe praefuit ei potestati: quis nan ignorat Catonem implacabilem Censorem fuisse?
Cornelio Nepote
Traduzione
Quale fu la carriera politica di Catone il Censore? Costui da ragazzo quando ancora non si dedicava alla carriera politica , visse nella Sabina , dove suo padre aveva un terreno. Di la si trasferì a Roma e comincio a entrare nella vita politica .Fu tribuno militare in Sicilia e in seguito ottenne la provincia della Sardegna; come questore toccò al console Publio Africano , ma fu in disaccordo con lui per tutta la vita . In seguito divenne edile della plebe con Gaio Elvio . Durante il il consolato e la censura ebbe come collega Valerio Flacco . Egli esercitò con severità quel mandato : chi infatti ignora che Catone fu un censore inesorabile ?

A Roma non esisteva una costituzione che definisse i principi dell’assetto politico-istituzionale: esisteva tuttavia una sorta di costituzione di fatto , frutto di leggi ordinarie emanate dopo aspre lotte politiche , oppure di rivoluzionari cambiamenti di regime succedutisi nel tempo ( monarchia, repubblica , principato). Le cariche pubbliche erano chiamate magistratus, termine che indicava anche il loro titolare , con un significato quindi generico , e non specificamente connotato nel senso moderno di magistratura collegata al potere giudiziario . In epoca repubblicana le cariche erano generalmente temporanee ( duravano quasi tutto un anno ), collegiali ( erano ricoperte da due o più persone), elettive ( i magistrati erano eletti nelle diverse assemblee del popolo ), e gratuite , nel senso che non esisteva alcuna ricompensa . Questi politici di turno vennero chiamati homines novi.
Solo i cittadini liberi ( cives ingenui ) godevano di tutti i diritti politici e potevano accedere alle cariche pubbliche . Le magistrature erano maggiori ( consulatus , praetura, censura , dictatura ) e minori ( tribunatus, aedilitas ,quaestura) . Il cursus honorum fu più volte rivisto – I magistrati maggiori erano: I tribuni della plebe , eletti dai plebei nei concilia plebis , rappresentavano e difendevano la classe sociale della plebe , inizialmente nel numero di due , vennero poi portati a dieci nel 449 a. C,. Non detenevano l’imperium , tuttavia godevano dell’inviolabilità per cui chi avesse loro usato violenza poteva venire ucciso e avevano il diritto di veto contro le delibere del senato. I questori invece venivano eletti annualmente dai comizi tributi e si occupavano dell’erario pubblico .Gli edili erano preposti alle costruzioni delle strade , ai mercati , al traffico, ai commerci, agli spettacoli. I pretori si occupavano dell’amministrazione della giustizia, nel 442 a.C. venne creato il pretore peregrinus cui spettava il compito di trattare tra Romani e stranieri . I censori invece erano coloro che si occupavano del censimento e duravano in carica 18 mesi. Il console era il comandate dell’esercito , poteva rendere esecutive le leggi, mentre il dittatore veniva nominato in situazioni di emergenza – Durante l’età del principato il princeps riassumeva in se tutte le funzioni pubbliche : deteneva infatti l’imperium proconsulare , la tribuna potestas , rivestiva la suprema carica di pontifex maximus , formava la liste dei senatori , emanava gli edicta e aveva ogni altro potere . . Dal momento che non era possibile che l’imperatore esercitasse tutte le funzioni collegate con questo cumulo di cariche nacque cosi la burocrazia amministrativa imperiale formata da funzionari e impiegati , come il prefetto del pretorio ( praefectus praetorio ) comandante dei pretoriani , i soldati alla guardia imperiale , il praefectus urbi , governatore di Roma capo della polizia , il praefectus annonae responsabile dell’alimentazione e dei servizi della citta e il praefectus vigilum , capo dei vigili addetti alla sicurezza e allo spegnimento degli incendi .
Il testo seguente è un’iscrizione epigrafica ritrovata a Formia sul basamento di un monumento dedicato dai Formiani all’imperatore Settimio Severo (193-211d.C.) L’iscrizione è di un certo interesse , accanto ai titoli imperiali di Settimi severo , cita una serie di cariche pubbliche ufficiali che anche in epoca imperiale continuavano a esistere , nonostante il potere fosse accentrato nelle mani del princeps . Inoltre Formia è chiamata colonia Aelia Hadriana Augusta ,perchè fondata da Elio Adriano ( imperatore dal 217 al 138 d.C.)
Ecco la famosa iscrizione :
Imp(eratori )Caesari
divi Marci Antonini Pii
Germ(anici) Sarm(atici ) filius
divi Commodi fratri
divi Antonini Pii nepoti,
divi Adriani prenipoti
divi Traiani Parth(ici) abnepoti
divi Nervae adnepoti
L(ucio) Septimio Severo Pio Pertinaci Augusto
Arabico Adiabenico , pontifici maximo
tribuniacae potestatis V imperatori VIII
consuli II patri patriae
colonia Aelia Hadriana Augusta Formiae

Traduzione
A Cesare imperatore
Figlio del divo Marco Antonino Pio
di Germanico Sarmatico
fratello del divo Commodo
nipote del divo Antonino Pio
pronipote di Adriano
figlio del pronipote del divo Traiano Partico 1)
figlio del pronipote del divo Nerva
a Lucio Settimio Severo Pio Pertinace Augusto
Arabico Adiabenico , pontefice massimo
al quinto anno di potere tribunizio
all’ottavo saluto imperiale
al secondo anno di consolato
padre della patria
la colonia Elia Adriana Augusta di Formia ( dedica) .

Pertinace – Con questo nome si ricordava che Settimio Severo si proclamava diretto vendicatore di Pertinace ( suo predecessore ucciso nel 193)nei confronti di Didio Giuliano che aveva comprato all’asta dai pretoriani la carica imperiale il 28 marzo del 193 d.C. ..

Professore Vincenzo Bruzzaniti