COMUNICATO STAMPA

Il Comitato Ponte Subito: “adesso è legge, grande soddisfazione. Salvini e Meloni nella storia”

L’approvazione a larghissima maggioranza del decreto legge sul Ponte sullo Stretto in parlamento segna un passaggio storico per il nostro Paese: il governo guidato da Giorgia Meloni, tutta la coalizione di centrodestra e in modo particolare il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini hanno il merito di aver bruciato i tempi e rilanciato in poco più di sei mesi il più grande investimento della storia nel Sud Italia per la grande opera più importante in assoluto del Paese”. Lo afferma, in una nota, il Comitato Ponte Subito che da oltre 15 anni si batte per la realizzazione della grande opera dello Stretto.

Il nuovo Governo – prosegue il Comitato – ha il merito di aver mantenuto l’impegno elettorale: la realizzazione del Ponte era ampiamente inserita nel programma e quindi ha il pieno mandato popolare, come confermato da tutti i recenti sondaggi in merito che vedono una larga maggioranza di consenso pro Ponte. Siamo molto contenti che questa nuova spinta pontista a livello governativo abbia ‘risvegliato’ tanti favorevoli che purtroppo negli scorsi anni si erano dimenticati dell’importanza di questo progetto: meglio tardi che mai! Noi che abbiamo sempre combattuto in prima linea per il Ponte continueremo a stimolare le autorità competenti non solo a fare, ma a fare bene e a fare in fretta perché il Sud Italia non può più aspettare, non può più perdere tempo, ha la disperata necessità di adeguare i propri standard infrastrutturali al resto del Paese. In tal senso è molto importante tutto ciò che il Governo sta alimentando intorno al Ponte con la forte attenzione dimostrata dal Mit a guida Salvini per Calabria e Sicilia: strade, autostrade, ferrovie, la linea jonica, l’alta velocità ferroviaria, tutti tasselli strategici per rispondere alle esigenze di sviluppo che il Sud operoso e produttivo chiede come ricetta per abbandonare degrado, povertà e perifericità. È questa la migliore soluzione per rilanciare il Meridione su principi liberali, a differenza dell’opposta visione statalista dei pubblici sussidi quali assunzioni nella pubblica amministrazione e redditi di cittadinanza che per decenni non hanno fatto altro che mantenere il meridione in eterna povertà”.

Stupiscono fortemente le ideologiche posizioni contrarie della sinistra, persino dei Verdi che opponendosi al Ponte si oppongono alla grande opera più ecosostenibile che ripulirebbe lo Stretto dall’inquinamento abnorme provocato dal traghettamento abbattendo in modo straordinario le emissioni inquinanti, e anche di tutti quegli improbabili personaggi che da un lato strepitano fandonie catastrofiste e anti scientifiche profetizzando scenari funesti su un Ponte che viene dipinto come un drammatico cigno nero e allarmando in tal senso la popolazione con bufale e fake-news, ma al tempo stesso evidenziano che il Governo non starebbe facendo sul serio perché non ci sarebbe il progetto e non ci sarebbero i soldi. Non si capisce quindi se sono preoccupati del fatto che il Ponte si farà contro la loro volontà (come già accaduto per il MOSE, la TAV, il TAP senza che si sia realizzata alcuna delle profezie di sventura da loro stessi annunciate), o se invece dovrebbero dormire sonni tranquilli perché tanto è tutta ‘una presa in giro’. Ma la loro credibilità è già pari a zero: hanno governato l’Italia per 11 anni boccando il Ponte che altrimenti oggi sarebbe già in piedi, avevano promesso mille alternative e priorità, e invece – conclude la nota del Comitato Ponte Subito – non hanno fatto il Ponte e non hanno fatto neanche tutto il resto”.

 

Comitato Ponte Subito