Mentre il 2023 se ne va, lasciando dietro di sé tante paure e gli orrori di guerre inutili ed insensate, sento dover esprimere gratitudine al Signore per l’abbondanza dei doni ricevuti, per gli incontri vissuti, per la condivisione di momenti difficili, ma anche tanto arricchenti. Un anno di grazia, nonostante le sue ombre. Il nostro tempo sembra essere caratterizzato dalla scelta disperata della guerra invece che dalla via del dialogo e della pace. Sembra che l’arroganza, la violenza e la prepotenza abbiano spento il sogno di una pace, fondata sulla giustizia e lo sviluppo dei popoli. Sembra lontano il messaggio di quel “bimbo che è nato per noi”, che si è fatto piccolo e solidale per esaltare la bellezza di un’umanità che solo attraverso l’umiltà, il rispetto e la solidarietà può sperare in un mondo nuovo.

L’augurio è che ogni uomo e ogni donna, ognuno di noi, sappia apprezzare il valore dell’umano che il Natale del Signore esalta in tutta la sua bellezza.

Gloria a Dio e pace in terra agli uomini, che egli ama” (Lc 2,14) è un messaggio sempre attuale, che risuona come appello alla pace e al diritto di ogni uomo, popolo e nazione a vivere in pienezza la sua storia. La pace si costruisce insieme giorno dopo giorno, anche con la saggezza, l’intelligenza e la scienza che Dio ci ha donato. Col proprio lavoro ed ingegno l’uomo e la donna contribuiscono a rendere la terra «una dimora degna di tutta la famiglia umana» (GS 57). Eppure nessuno può pensare che dipenda da lui solo. È insieme, ma senza mai prescindere dal Dio che ci ha chiamati alla vita e ci ha posti in questo meraviglioso giardino, che possiamo costruire un mondo nuovo.

In questo cammino intendiamo inserirci come comunità cristiana.

La scelta della sinodalità rimane l’orizzonte verso il quale la nostra Chiesa intende dirigere ogni sua azione: sinodalità nel riconoscere la dignità di cui ognuno è portatore, sinodalità nel camminare insieme mettendo da parte ogni forma di orgoglio ed arroganza, sinodalità nel costruire la casa comune, sinodalità nel vivere la dimensione religiosa nella comunità parrocchiale senza chiusure, sempre aperti alla collaborazione in vista del bene di tutti e di ciascuno.

In questa sinodalità trova nuova luce il nostro Progetto di comunità di parrocchie, che si prefigge di dare una rinnovata configurazione alle nostre parrocchie. Da tempo ripetiamo che l’attuale organizzazione parrocchiale, che vede spesso piccole e numerose parrocchie disseminate sul territorio, esige un profondo ripensamento e che è finito il tempo della parrocchia autosufficiente. La sfida vera è aprirsi alla creatività dello Spirito, per favorire lo sviluppo di un diverso modo di vivere la parrocchia, per servire meglio ogni uomo e il bene comune e maturare una sana inquietudine missionaria ed evangelizzatrice.

Auguro a tutti un anno di pace! Pace a chi soffre le difficoltà di una vita piena di acciacchi e fragilità! Pace alle famiglie in difficoltà! Pace a chi cerca casa e lavoro! Pace a chi viene da lontano in cerca di speranza e futuro! Pace ai giovani che sognano un mondo nuovo! Pace a chi ha perso la speranza dei “cieli nuovi e della terra nuova”!

X Francesco Oliva