Sono positivi i risultati di un anno d’attività svolta all’ospedale spoke di Locri dai sedici medici cubani giunti in Calabria per supportare il lavoro dei loro colleghi italiani. A stilare un primo bilancio è l’Associazione per i diritti del malato e del cittadino , per il tramite del presidente Pino Mammoliti, che ai microfoni di Antonio Condò sul tgr calabria della Rai, si dice è anche detto preoccupato per i prossimi pensionamenti di personale medico.

In questi mesi ho pensato che la presenza dei medici Cubani presso i vari reparti dell’ospedale di Locri,sia stata la migliore soluzione adottata per fronteggiare la emergenza sanitaria del nostro ospedale.

Queste persone provenienti dall’altra parte del mondo, sono giunte in Calabria con la sola ambizione di lavorare ed offrire il loro sapere scientifico ad una popolazione spesso mortificata da arroganza, ipocrisia, sciatteria e pregiudizi di ogni genere.

La loro retribuzione netta è di poco superiore a 1000 euro,ma la loro dedizione non ha prezzo. Buona parte di questo giacimento ideale e sentimentale è il frutto di sacrifici umani diversi dai nostri mai ammorbati da superbia e alterigia .

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