SIDERNO – ” I giovani non hanno voglia di imparare”. E’ il commento laconica fatto anche con grande amarezza da Armando Bolognino artigiano cestaio portato agli onori della cronaca, unitamente alla moglie Caterina Macrì, da un “corto” realizzato da Martina Raschillà e Aldo Albanese e presentato recentemente al Cinema Teatro Nuovo.
Il documentario, anche di carattere ambientale, incentrato sulle capacità artigianali di Armando Bolognino ha messo a fuoco la storia dei due coniugi residenti a Siderno superiore che hanno la loro casa piena di cesti e panieri . Armando Bolognino ha iniziato la sua attività quasi per gioco seguendo le orme degli antichi cestai ed ha scoperto , quasi per caso, la sua capacità realizzativa unitamente ad una grande passione.
La passione è, poi, diventata, mestiere. Quando ci parla della sua attività lo fa con grande enfasi, interrotto, a tratti, dalla moglie Caterina orgogliosa del marito e pronta a ricordare fatti e vicende della loro vita legati anche alla racconta del materiale necessario per realizzare i “panari” come vengono definiti in dialetto i panieri dalle molteplici forme che Armando Bolognino realizza spesso anche su specifica richiesta delle persone che si recano a trovarlo nella sua casa di Siderno superiore. E, appunto, quando gli chiediamo se è riuscito a tramandare la sua “arte” a qualche giovane discepolo ci risponde, in dialetto stretto, proprio ” I giovani non hanno voglia di lavorare. Qualche anno fa avevo cercato di instradare un giovane sulla strada che io per tanti anni sto seguendo ma è durato meno di una settimana. Armando – mi ha detto – io non me la sento di continuare.
E’ un lavoro duro e le soddisfazioni sono poche, Da quel momento ho lasciato perdere. E purtroppo le mie capacità finiranno con me”. Il rammarico di Armando Bolognino si percepisce appieno e si amplifica quando l’anziano artigiano ci racconta di come , e quando, va a raccogliere il materiale che gli serve per produrre i suoi “panari” , ovvero erbe e canne di cui distingue anche il sesso precisando la differenza delle canne, con nodo vicino o lontano, piccole e grandi , che raccoglie lungo l’alveo delle fiumare. Gli luccicano gli occhi quando parla di alcune sue realizzazioni particolari mentre la moglie Caterina rafforza i suoi racconti aggiungendo ” sapi u faci tuttu e chi belli lavuri che venunu” ( sa fare tutto e che bei lavori che vengono”. Armando Bolognino è, insomma uno dei tanti artigiani di un tempo di cui era ricca la Calabria , terra dove bastava la creatività e la passione per sostenere la famiglia. In tanti campi e in tanti mestieri. Una Calabria che pian piano sta scomparendo perchè , come dice Armando ” I giovani non hanno più voglia di imparare” .