I dolori DI MARIA SS nella Passione del Signore .O Maria, quel fanciullo, che adori
Ai sette dolori di Maria-
Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione redentorista ma non ha conosciuto una sensibile diffusione. Raccolto dal Professore Vincenzo Bruzzaniti
1.
O Maria, quel fanciullo, che adori
con immensa dolcezza ed affetto,
sarà un giorno il deriso, l’abbietto,
sarà l’uom dell’immenso dolor.
Del Vegliardo i profetici detti
quasi acciaro ti scesero in cuor.
2.
Fra l’orrore di notte angosciosa
ove fuggi col tenero Figlio?
Oh delitto! D’Erode l’artiglio
ti sovrasta, e lo strazio feral
del dolore ti strazia il tuo cuore
l’alma è oppressa d’ambascïa mortai!
3.
Sconsolata, tre giorni e tre notti,
piangi in cerca del caro tuo Bene.
Chi ridire potrà quali pene,
quali affanni ti opprimono il cuor?
Senza colpa il perdesti, ma noi
fummo noi se perdemmo il Signor.
4.
Oh qual vista! S’incontra la madre
col Signore che porta la Croce.
A Lei dice con tremula voce:
“Addio, Madre, men rado a morir”.
Sconsolata, ascoltasti e tacesti.
quel silenzio fu santo e il patir.
5.
Già conflitto sul tronco ferale,
giace il Figlio, e lo guarda Maria,
con Lui soffre la stessa agonia,
ma morire lo vede e non muor.
Oh martirio! oh crudele tormento!
Per la madre il tormento è maggior.
6.
Deh! mirate la misera Madre,
stringe al seno il suo figlio già morto.
Desolata ! non ha più conforto,
né più pace, ne gioia quaggiù
Ah! piangete, o sorelle, piangete
con la Madre che piange Gesù.
7.
Da Gesù chi divider Maria
or potrebbe? Ecco abbraccia la Tomba
del suo Caro qual pura colomba
geme, e in parte si spezza il suo cuor.
Tu sol uomo, tu solo non piangi
tu cagione di tanto dolor…
(Fonte del testo: Foglietto stampato a ricordo della Santa Missione predicata nella Cattedrale di Gerace nell’anno 1927 – Casa Editrice S. Alfonso – Pagani)
Professore Vincenzo Bruzzaniti