Aristide Bava
In questi giorni si fa un gran parlare dell’importanza della rivalutazione e della rivitalizzazione dei borghi antichi della Locride, un patrimonio immenso del territorio che certamente è poco sfruttato ( e anche per certi versi poco conosciuto). In questo contesto si inquadra perfettamente un progetto della associazione Fidapa dal titolo ” Tesori da scoprire” che punta alla valorizzazione del turismo e dell’economia di questi siti anche attraverso il racconto che le Sezioni Fidapa dell’intero distretto meridionale sono state chiamate a fare dei loro territori, della cultura locale, degli eventi storici, di elementi naturalistici, di produzioni artigianali ed enogastronomiche e di siti archeologici. E, ancora una volta, come ha evidenziato la presidente della Fidapa di Siderno, Cinzia Lascala, con una sua apprezzata relazione durante il recente incontro promosso dai club lions di Locri, Roccella e Siderno, in un lavoro promosso dalla sezione Fidapa di Siderno, curato dalla stessa Lascala e dalla prof.ssa Caterina Mammola, apprezzata scrittrice,sono stati evidenziati alcuni significativi aspetti cultrali che arricchiscono l’interesse dei borghi.
Il progetto è nato durante il precedente biennio Fidapa presieduto dall’ Avv. Angela Giampaolo e nel progetto emerge e si ribadisce l’importanza di questi siti e la possibilità che con opportune iniziative si possa generare anche un ritorno culturale ed economico ad ampio respiro tale da innescare un sistema virtuoso di attrazione per i nostri borghi, le nostre città e la nostra Regione. Il percorso dell’ipotesi progettuale elaborata illustrata da Cinzia Lascala, peraltro, è particolarmente interessante e singolare perchè “ripercorre” luoghi segnati da 4 figure eccellenti del passato della Locride che spesso sono dimenticati. Parliamo di Corrado Alvaro per San Luca, Giuseppe Correale per Siderno , Nik Spatari per Mammola e Tommaso Campanella per Stilo, tutti nomi che certamente non hanno bisogno di presentazione. I “tesori da scoprire” raccontati da Cinzia Lascala partono dai boschi solenni dell’Aspromonte Orientale, dal borgo di San Luca che ha dato i natali a Corrado Alvaro, che con il libro Quasi una vita ha vinto il premio Strega 1951. A San Luca esiste la casa natale, con gli arredi originali e i libri dello scrittore di Gente d’Aspromonte, adibita a sede della Fondazione Corrado Alvaro che conserva anche pubblicazioni, ricordi dello scrittore ed è aperta al pubblico. Poi “l’itinerario” della Fidapa continua con Siderno che ha dato i natali allo scultore Giuseppe Correale , dove si può fare un importante passo nella storia del Seicento, piuttosto sconosciuta, nel borgo medievale di Siderno Superiore, dove è possibile ammirare il busto di Paolo Piromalli nella piazza di S. Nicola presso l’omonima Chiesa risalente all’XI secolo, che può essere considerata un piccolo museo e dove appunto da tempo si attende che venga collocato in uno dei pregevoli palazzi nobiliari esistenti proprio un museo dedicato a Giuseppe Correale. Ed ancora Mammola dove ci sono tanti luoghi caratteristici segnati dall’artista Nick Spatari, scomparso due anni addietro che ha sviluppato un’arte legata a stilemi bizantini in sintonia con la storia della Calabria bizantina greca e moderna. Ed, infine, Stilo, antico paradiso bizantino, che ci “parla” della nascita e della prima formazione di Tommaso Campanella, filosofo e poeta, intellettuale e militante tra Seicento e Settecento, autore della “Città del Sole”. Anche questa è la Locride. Quella Locride che ha presentato la sua candidatura a Capitale Italiana della cultura 2025 e che, certamente, merita molta più attenzione da parte del grande pubblico ma anche e soprattutto da parte degli organismi istituzionali che continuano a sottovalutare il grande potenziale qui esistente che potrebbe dare grande imput allo sviluppo turistico nazionale. Anzi, osiamo aggiungere, anche per parafrasare la conclusione data da Cinzia Lascala alla sua relazione forse è soprattutto questa la vera Locride, quella che ” che profuma ancora dei gelsomini che danno il nome alla costa sottostante e della quale, per goderla appieno, non è necessario annusare solo il gelsomino e gustarne l’olfatto ma ci vuole il cuore”.
Nelle foto
– La Casa natale di Campanella (nel riquadro), Il Musaba di Mammola ( nel riquadro Nik Spatari), La casa natale di Corrado Alvaro ( nel riquadro) e Palazzo Falletti di Siderno Superiore ( nel riquadro Giuseppe Correale)