Il popolo, l’esercito e leader ucraini resistono. La terza notte di guerra non ha portato all’attesa offensiva notturna su Kiev, e nel resto del Paese l’esercito russo, avanza ma non sfonda. Le forze in campo sono sempre sbilanciate a favore di Putin ma la tenacia ucraina sta mettendo a dura prova l’esercito di Mosca, che ha un’età media molto bassa ed è ampiamente composto da riservisti che non hanno mai combattuto. Mentre anche vicino al Cremlino monta la protesta contro l’invasione, messa a tacere dai manganelli delle forze speciali, nelle piazze ucraine si fabbricano bombe Molotov.
“Offensiva a tutto campo”. È l’ordine partito da Mosca diretto all’esercito: “Attaccare da tutte le direzioni”. Secondo il Pentagono, la Russia ha inviato decine di migliaia di truppe in Ucraina nelle ultime 24 ore. Vladimir Putin ha chiamato anche i riservisti per l’invasione. “Oggi, a tutte le unità è stato ordinato di avanzare in tutte le direzioni, in linea con il piano delle operazioni, dopo che l’Ucraina ha rifiutato di partecipare al processo negoziale”, ha dichiarato il portavoce Igor Konashenkov, citato dalla Tass.
“Combatteremo fino a quando sarà necessario per salvare il Paese”: è la risposta del presidente ucraino Zelensky in un nuovo videomessaggio. “Se nascono già bambini nei rifugi, anche mentre continuano i bombardamenti, allora il nemico non ha chance in questa guerra, che è indubbiamente una guerra di popolo”. Sulla possibilità di negoziati Zelensky ha fatto sapere che i presidenti di Azerbaigian e Turchia hanno proposto di organizzare dei colloqui con la Russia.
Su Twitter poi scrive: “Privare il paese aggressore del diritto di voto nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, qualificare le sue azioni e dichiarazioni come genocidio di persone ucraine, aiutare con la consegna dei cadaveri dei soldati russi. Ne ho parlato in una conversazione con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres”. Guterres ha informato Zelensky che martedì le Nazioni Unite lanceranno un appello per finanziare le loro operazioni umanitarie in Ucraina.
In mattinata il Cremlino ha accusato l’Ucraina di aver fatto fallire una possibile tregua rifiutando i negoziati. Il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato ieri lo stop temporaneo all’avanzata, in attesa di possibili negoziati con Kiev, ma l’operazione è ripresa dopo che la leadership ucraina ha rifiutato di negoziare, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha quindi esortato i cittadini ucraini a chiedere alle autorità di Kiev di rimuovere le armi pesanti dalle aree residenziali, aggiungendo che il coinvolgimento dei civili nelle ostilità da parte dei nazionalisti “porterà inevitabilmente a morti e incidenti”.
Kiev smentisce di non aver voluto negoziare con Mosca. Mykhailo Podolyak, consigliere dell’ufficio del presidente ucraino, ha spiegato che “le azioni aggressive delle forze armate russe si sono intensificate, fino a sera e notte, con attacchi aerei e missilistici di massa sulle città ucraine”, e che “queste azioni vanno interpretate come un tentativo di piegare l’Ucraina a condizioni inaccettabili“. Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha anche spiegato che l’esercito avrebbe sventato un piano russo per catturarlo e insediare un leader filorusso durante la notte. “Abbiamo fatto deragliare il loro piano”, ha detto Zelensky.
Da una Kiev che teme da un momento all’altro l’attacco russo, con la metropolitana trasformata in rifugi antiaerei e da oggi il coprifuoco, il presidente ucraino Zelensky continua a incitare gli ucraini alla resistenza e smentisce le affermazioni russe di una sua fuga dalla capitale, mentre prosegue i colloqui con i leader internazionali. Dopo aver parlato con il premier indiano Narendra Modi, ha twittato di aver riferito al capo del governo indiano che sul territorio ucraino ci sono “oltre 100mila invasori, che sparano sugli edifici residenziali”.
Dunque, solo poche ore di calma hanno interrotto la battaglia notturna di Kiev. Dall’alba il rumore delle armi è ripreso. Esplosioni e attacchi sono raccontati dall’agenzia Interfax che conferma i “combattimenti nelle strade” della capitale. Il governo ha esortato i residenti a rimanere nei rifugi e a non avvicinarsi a finestre o balconi. Secondo ‘The Kiev Independent’, ci sarebbero state circa 50 esplosioni e spari di mitragliatrici nei pressi dello zoo e nella zona di Beresteiska, la linea 1 della Metropolitana. Un duro scontro che si è concluso con “l’ennesima vittoria sulle forze russe nella capitale: la 101/a brigata Ucraina ha distrutto una colonna russa formata da due auto, due camion con carri armati e un altro carro armato, neutralizzati vicino alla stazione”, scrivono i media ucraini.
Ma il bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora. I dati diffusi dal ministero della salute ucraino registrano “198 morti, tra i quali 3 bambini, i feriti 1.115 persone inclusi 33 bambini” dall’inizio dell’attacco. Bimbi feriti anche negli scontri a Kiev. Lo rivela il sindaco della capitale ucraina, Vitalij Klyčko: “35 feriti, tra loro due bambini” che aggiorna sullo stato dei combattimenti in città: “La notte è stata dura, ma non ci sono truppe russe nella capitale. Altre fonti parlano di un raid aereo su Kiev che avrebbe distrutto la centrale elettrica. Tra i feriti citati dal primo cittadino ci sono i residenti un palazzo, situato in un quartiere residenziale, colpito da un missile.
“Il nemico sta cercando di entrare in città in particolare dal lato di Gostomel, Zhitomir”, ha dichiarato Klyčko che ha imposto il coprifuoco a partire dalle 17 e fino alle 8 di lunedì.
“Nelle nostre strade sono in corso combattimenti – spiega l’amministrazione comunale – Vi chiediamo di restare il più possibile calmi e prudenti. Se siete in un rifugio non andate via. Se siete a casa non avvicinatevi alle finestre e non uscite sui balconi. Nascondetevi in una stanza chiusa, per esempio in bagno, e copritevi con qualcosa che possa proteggervi dai detriti”.
È virale il video che mostra il momento in cui un razzo colpisce un palazzo in un quartiere residenziale di Kiev.
Tornando agli scontri, nella notte le forze ucraine avevano già respinto un attacco da parte dei soldati russi senza fornire ulteriori dettagli sul luogo esatto. Gli ucraini si sarebbero mobilitati da una delle loro posizioni su Victory Avenue, un’arteria principale di Kiev. Stando alle ultime notizie, l’esercito ucraino invita la popolazione a fermare in ogni modo possibile le forze russe: “Tagliate alberi, create barricate, date fuoco a copertoni! Usate tutto quello che c’è a disposizione!”, è l’invito rivolto alla popolazione. Non solo, i militari incoraggiano a resistere la cittadinanza realizzando bottiglie incendiarie. “Gli occupanti devono capire che non sono i benvenuti qui e che incontreranno resistenza in ogni strada – dicono i militari – possano aver paura anche solo di guardare le nostre città. Insieme per la vittoria! Gli occupanti verranno distrutti”.
Le truppe russe avrebbero conquistato la città di Melitopol, nella regione meridionale di Zaporizhzhya, nel sud del Paese, e numerosi combattimenti sono in corso in varie località.
Entrambe le parti diffondono i propri successi: “Sono 3500 i soldati russi uccisi durante il conflitto in Ucraina”. L’esercito russo, attraverso il generale Igor Konashenkov, fa sapere di aver distrutto 821 obiettivi delle infrastrutture militari dell’Ucraina. Tra questi ci sarebbero 14 aeroporti militari, 19 posti di comando e centri di comunicazione, 24 sistemi missilistici antiaerei S-300 e Osa, 48 stazioni radar cui si aggiungono 7 aerei da combattimento, 7 elicotteri, 9 velivoli senza pilota sono stati abbattuti, 87 carri armati e altri aerei da combattimento, veicoli corazzati, 28 sistemi di lancio multiplo di razzi, 118 unità di veicoli militari speciali.
Le forze armate russe rivendicano anche la distruzione di 6 navi da guerra ucraine in una battaglia navale nel mar Nero al largo dell’isola dei Serpenti, già passata nelle scorse ore sotto il controllo delle truppe di Mosca. Lo riferisce la Difesa russa, citata da Interfax, secondo cui all’azione hanno partecipato 16 mezzi di Kiev ed “è probabile che droni strategici Usa abbiano guidato le navi nell’attacco alla flotta russa nel mar Nero”.
E intanto l’effetto delle sanzioni contro Mosca hanno bloccato una nave russa nel Canale della Manica. Lo ha confermato l’ambasciata russa in Francia all’agenzia Ria Novosti. I diplomatici hanno immediatamente contattato le autorità francesi per chiarimenti. “L’ambasciata ha ricevuto una chiamata di emergenza dal capitano della nave”, ha detto la missione diplomatica. Secondo il sito web Marine Traffic, la nave sarebbe arrivata nel porto di Boulogne-sur-Mer, nel nord della Francia.
Tra i fronti caldi c’è la città di Vasylkiv, a circa 40 Km sud di Kiev, dove i combattimenti si sono intensificati. I russi hanno trovato una resistenza decisa. L’esercito ucraino l’ha definita “una feroce battaglia per l’aeroporto”. Anche per questo i russi, per aprire un varco, racconta il giornale Ukrainska Pravda, che cita fonti dell’esercito, si sarebbero affidati a dei sabotatori russi travestiti da polizia nazionale. “Si sono avvicinati a un posto di blocco e sparato ai soldati ucraini. Subito dopo sarebbe arrivata una colonna di camion russi”, si legge.
“Le forze armate ucraine hanno segnalato nove attacchi contro sette insediamenti della Repubblica di Luhansk. Cinque case sono state danneggiate nell’insediamento di Donetsk, due persone, residenti locali, sono state uccise”. È quanto si apprende in una dichiarazione diffusa dall’ufficio di rappresentanza della Repubblica indipendentista. L’amministrazione municipale di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, ha esortato i residenti a rimanere a casa mentre infuriano i combattimenti. Segnalati aspri combattimenti a Troieschyna, nel nord-est di Kiev, a Shuliavka e Veresteiska. Nelle ultime ore si è combattuto a Kherson, Mykolaiv e Odessa, sul Mar Nero. Fonti dell’intelligence britannica affermano che i lanciarazzi sono stati utilizzati a Chernihiv e Kharkiv. L’esercito russo ha lanciato attacchi aerei vicino al fiume Dnepr.
In particolare si combatte a Kharkiv, seconda città dell’Ucraina situata nel nordest del Paese, colpita da pesanti bombardamenti. Lo riferiscono fonti dell’intelligence occidentali, secondo cui nella notte sarebbe stato colpito da un attacco missilistico l’aeroporto militare di Starakostantinov tra Leopoli e Kiev. Diverse esplosioni si sarebbero poi verificate all’aeroporto di Milgorod nella regione di Poltava e un attacco aereo russo avrebbe distrutto il deposito petrolifero di Nikolaev.
Secondo i media ucraini, le truppe di Kiev hanno fatto saltare in aria diversi nodi ferroviari che collegavano l’Ucraina alla Russia per impedire i rifornimenti militari all’esercito di Mosca.
La stazione di Kiev e quelle delle principali città ucraine sono state prese d’assalto. I treni sono gratuiti, basta aspettare e salire a bordo, se non sono già stracolmi. Sale anche chi non ha una direzione prestabilita. L’importante è fuggire.
Intanto il Parlamento ucraino, la Verchovna Rada, invia messaggi allarmanti via Twitter: “Attenzione! Nella regione di Sumygli aerei russi disperdono giocattoli per bambini, telefoni cellulari e oggetti di valore pieni di esplosivo” e chiede alla Croce Rossa Internazionale aiuti per portare i corpi dei soldati russi in Russia.
“L’Ucraina non solo resiste, ma sta vincendo”, ha detto il consigliere del presidente ucraino Volodomyr Zelensky, Mykhailo Podolyak. A Kiev e nel Sud del Paese, ha riferito, sono in corso combattimenti con “l’esercito ucraino che sta respingendo con successo gli assalti russi”. Intanto il Presidente è apparso in giornata in un video. Joe Biden gli aveva offerto l’evacuazione, ma lui l’ha rifiutata: “La lotta è qui. Sono qui. Non deporremo le armi. Difenderemo il nostro stato, perché le nostre armi sono la nostra verità”. E così il Presidente degli Stati Uniti ha dato “delega al segretario di stato di fornire assistenza militare immediata all’Ucraina”: 600 milioni di dollari.
In un tweet recente Zelensky scrive: “Qualcosa si muove anche in Europa. Una nuova giornata è iniziata sul fronte diplomatico con un colloquio con Emmanuel Macron. Armi ed equipaggiamenti dai nostri partner stanno arrivando in Ucraina. La coalizione contro la guerra sta funzionando”. Qualche ora dopo anche il governo della Repubblica Ceca ha approvato un piano per inviare più armi in Ucraina. Il ministero della Difesa ha detto invierà immediatamente mitragliatrici, fucili mitragliatori, fucili d’assalto e pistole insieme a munizioni per un valore di 188 milioni di corone ceche (8,6 milioni di dollari).
Nella serata appena trascorsa, Zelensky era tornato di nuovo a farsi vedere a Kiev: “Sto guidando la resistenza”. Uno dei suoi collaboratori ha mostrato l’orario sul telefono e la data. La notizia, diffusa dall’emittente televisiva di stato TV channel “DOM”, sarebbe servita per mettere a tacere la disinformazione che lo dava per arreso o fuggito. La sua “prova di forza” con Mosca sarebbe necessaria per mostrare compattezza e dare coraggio al popolo e ai militari al fronte. Le sue apparizioni, però, sono rischiose per la sua incolumità.
Le dichiarazioni di Zelensky continuano sui social: “È un momento cruciale per chiudere una volta per tutte la lunga discussione e decidere sull’adesione dell’Ucraina nell’UE“, scrive su Twitter mentre afferma di aver parlato con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel “dell’ulteriore assistenza efficace e della lotta eroica degli ucraini per il loro futuro libero”.
La risposta unita dell’Europa indispettisce Mosca. L’ex presidente e primo ministro russo, attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha affermato che il Paese non ha bisogno di legami diplomatici con l’Occidente.
Il Cremlino è in grado di prendere misure adeguate per mitigare i danni delle sanzioni, ha ribadito il portavoce Dmtri Peskov. Mosca, quindi, adotterà misure che si adattano al meglio agli interessi nazionali in rispostaalle sanzioni.
Sulla questione delle sanzioni è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti Biden: “L’alternativa alle sanzioni contro la Russia per punirla per l’invasione dell’Ucraina sarebbe l’inizio della Terza guerra mondiale”, ha detto.
L’Italia potenzia la presenza in Romania
Da domenica, ha annunciato il ministro della Difesa Guerini, l’Italia raddoppia, portandola da quattro a otto, la presenza di caccia Eurofighter in Romania per rafforzare la sicurezza del fianco est dell’Alleanza a seguito dell’offensiva russa in Ucraina. Il potenziamento era stato deciso dal Consiglio dei Ministri di venerdi’. Gli ulteriori 4 aeroplani verranno inviati nella base di Mihail Koglniceanu di Costanza, nel sud-est del Paese. “L’Italia”, ha sottolineato il ministro, “sta contribuendo con rapidità e convinzione alle decisioni prese in ambito Nato, e ieri il governo ha approvato una serie di significative misure che prevedono il rafforzamento della postura militare sul fianco est a seguito dell’inaccettabile e ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina”.
Il messaggio del Papa
Dopo quello di ieri sera, oggi papa Francesco ha pubblicato sul suo profilo@Pontifex un altro tweet in russo e in ucraino. Questa volta il Pontefice cita un passo del suo appello di pace per l’Ucraina all’udienza generale di mercoledì scorso, 23 febbraio: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”. Seguono la firma ‘Franciscus’ e ancora gli hashtag#PreghiamoInsieme e #Ucraina.
Su Twitter i ringraziamenti del presidente ucraino: “Ho ringraziato il Papa per la sua preghiera per la pace in Ucraina e per il cessate il fuoco. Il popolo ucraino sente il sostegno spirituale di sua Santità”.
fonte: rainews.it