La Calabria sta fronteggiando al meglio l’emergenza Ucraina, mettendo in campo l’enorme macchina istituzionale della solidarietà: risorse, energie e professionalità a disposizione di chi versa in condizioni di estrema difficoltà.

Sta lavorando a ritmo serrato l’Unità di crisi regionale, istituita con ordinanza del commissario delegato all’emergenza, individuato nel presidente Roberto Occhiuto lo scorso 14 marzo, per gestire i flussi in entrata nel nostro Paese a causa del conflitto russo-ucraino. Gestire l’accoglienza e l’assistenza sanitaria dei cittadini ucraini resta tuttavia un impegno gravoso, che sta assumendo connotati sempre più complessi col passare delle ore.

Stando alle informazioni assunte attraverso le Questure calabresi, nel territorio regionale sono stati registrati 1.903 profughi provenienti dall’Ucraina, così ripartiti: 243 a Catanzaro, 683 a Cosenza, 380 a Crotone, 397 a Reggio Calabria e 200 a Vibo Valentia. Numeri in fase di aggiornamento e che sono destinati ad aumentare con l’aumento delle tensioni derivanti dal conflitto nell’Est Europa.

Al fine di garantire l’eventuale ospitalità dei profughi ucraini, qualora non fossero sufficienti i posti messi a disposizione dai Centri di Accoglienza e Integrazione, i tecnici della Protezione Civile, d’intesa con l’Unità di Crisi, hanno già effettuato sopralluoghi per verificare l’adeguatezza di tre immobili dislocati in diverse province (Crotone, Gambarie, Vibo) che presentano una capienza complessiva di circa 300 posti, messi a disposizione gratuitamente dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Oltre a questo, si è già provveduto a stipulare una convenzione con Federalberghi Calabria per l’individuazione di strutture dedicate che, eventualmente, saranno attivate secondo le necessità di ospitalità. Chiesta anche la messa a disposizione, da parte del Ministero della Difesa, di alcune strutture localizzate nella Provincia di Cosenza e già impiegate, nei mesi scorsi, nella gestione dei profughi provenienti dall’Afghanistan. Nel frattempo, il Dipartimento regionale Istruzione ha già attivato risorse per il reperimento di mediatori culturali e psicologi da mettere a disposizione degli Istituti scolastici per l’integrazione dei rifugiati.

Per quest’ultima procedura è in corso la manifestazione d’interesse con cui gli Istituti aderiranno all’iniziativa promossa dal Vicepresidente con delega all’Istruzione Giusi Princi. Inoltre, attraverso l’Ufficio Scolastico Regionale, verranno intraprese specifiche azioni di formazione mediante i Centri Provinciali di Istruzione per gli Adulti.

Si ricorda che l’Unità di crisi regionale, coordinata da Agostino Miozzo, consulente del presidente della Regione Calabria in materia sanitaria e di protezione civile, è composta da Giusi Princi, vicepresidente della Giunta regionale – in qualità di rappresentante del presidente Roberto Occhiuto anche presso il Comitato operativo di Protezione Civile – e coordinatore; Tilde Minasi, assessore della Giunta regionale alle Politiche sociali; Fortunato Varone, dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile della Regione Calabria in qualità di soggetto attuatore delle attività del Commissario delegato; Iole Fantozzi, dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute e Servizi socio sanitari della Regione Calabria; Roberto Cosentino, dirigente generale del Dipartimento Lavoro e Welfare della Regione Calabria; Claudio Moroni, dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria; Domenico Costarella, componente della Struttura del presidente della Giunta regionale; Valeria Richichi, viceprefetto aggiunto della Prefettura di Catanzaro; Franco Candia, Segretario regionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. L’Unità di crisi è istituita senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica.