Si è conclusa nei giorni scorsi l’operazione complessa nazionale “Countdown” per il controllo della filiera della pesca a tutela degli stock ittici e del consumatore finale. L’operazione disposta a livello nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha visto coinvolti tutti gli uffici periferici della Guardia Costiera.

Tra la Calabria e la Basilicata tirrenica sono stati impiegati 110 militari, appartenenti alle Capitanerie di Porto di Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia, Gioia Tauro e Corigliano Calabro, coordinati dal Reparto Operativo – 5° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Reggio Calabria, secondo le direttive impartite dal Direttore Marittimo della Calabria e della Lucania, Capitano di Vascello (CP) Giancarlo RUSSO.

I controlli, iniziati sin dai primi giorni del mese di dicembre, hanno interessato l’intera filiera della pesca, al fine di verificare il rispetto della normativa di settore che impone il divieto di catture di specie ittiche vietate e/o sottomisura, nonché, il rispetto delle normative igienico sanitarie a tutela del consumatore finale.

Le verifiche sono state svolte congiuntamente al personale dei Servizi veterinari delle ASL di tutta la Regione Calabria, allo scopo di verificare le condizioni igienico-sanitarie dei prodotti pescati e commercializzati, nonché degli automezzi adibiti al trasporto ed i locali commerciali ove i prodotti ittici sono stati posti in vendita.

L’attività di polizia marittima svolta nella sola zona di competenza del Compartimento Marittimo di Reggio Calabria ha condotto al:

  • sequestro di circa 160 kg di prodotto ittico vario, rinvenuto in cattivo stato di conservazione, a carico di venditori ambulanti non autorizzati;
  • 25 verbali amministrativi per un ammontare di oltre 66.000 euro, a carico di:
  • esercenti commerciali per la non corretta etichettatura dei prodotti ittici messi in vendita  nei locali delle rispettive pescherie;
  • pescatori professionali per aver imbarco sul proprio peschereccio marittimi e non aver provveduto all’annotazione degli stessi sui documenti bordo;
  • pescatori professionale per la detenzione e l’utilizzo di attrezzi da pesca non consentiti (illegali). Pertanto si è proceduto al sequestro amministrativo dei relativi attrezzi;
  • diportisti per la detenzione di reti da pesca non consentite per la pesca sportiva/ricreativa.

 

Complessivamente sull’intero territorio regionale sono stati redatti:

  • 60 verbali di illeciti amministrativi, per un importo complessivo di oltre € 130.000 e circa 1.150 kg di prodotti ittici sequestrati in quanto privi di documenti obbligatori per la tracciabilità e circa 150 kg di prodotti ittici sequestrati in quanto sotto la taglia minima consentita;
  • 15 denunce penali, per cattivo stato di conservazione dei prodotti alimentari e per navigare oltre i limiti della propria abilitazione;
  • 10 sequestri penali per un totale di oltre 200 kg. di prodotto ittico di varie specie;
  • 26 sequestri di vari attrezzi da pesca utilizzati illegalmente in violazione alle norme di sicurezza della navigazione ed in materia di pesca sportiva;
  • 260 circa di pesce spada posto sotto sequestro.

L’attività di controllo sulla filiera della pesca da parte di tutto il personale della Direzione Marittima, con tolleranza zero verso coloro che di fatto effettuano attività illecite ed in modo particolare verso coloro che vendono prodotti alterati dal punto di vista igienico-sanitario o non idonei al consumo umano, è una delle principali linee d’indirizzo dell’attività istituzionale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Alla luce dei risultati raggiunti l’obiettivo di garantire la tutela del cittadino quale consumatore finale e del patrimonio ittico nazionale in generale prevenendo l’immissione sul mercato di alimenti non in regola con la normativa vigente, può dirsi compiutamente raggiunto.

Ma ancor più potranno ottenersi positivi risultati grazie alla collaborazione della collettività, invitata a prestare la massima attenzione nell’acquisto dei prodotti ittici, privilegiando quelli che rispettano le procedure di garanzia e salubrità alimentare, evitando di comprare quelli venduti illecitamente e senza garanzie per strada da ambulanti privi di qualsivoglia autorizzazione.