A Guardavalle, in località Pietra Rotta, si celebra il decimo anniversario della Festa della Mietitura, un evento consolidato che unisce tradizione e innovazione agricola. Due aziende agricole, Squillacioti di Guardavalle e Monasterace, sono le protagoniste di questa festa che rievoca le antiche pratiche della mietitura e della trebbiatura del grano.

Francesco Sorgiovanni, direttore artistico della manifestazione, ha guidato con passione questa decima edizione, arricchendola con il festival degli spaventapasseri. Queste figure tradizionali, considerate le sentinelle dei campi, simboleggiano la protezione del raccolto dagli uccelli e rappresentano un legame con il passato agricolo.

La Diia, azienda di macchine agricole, insieme a Mario, sostiene da anni questo evento, dimostrando l’importanza di preservare le tradizioni agricole. Durante la manifestazione, è stato mostrato il processo completo: dall’aratura alla fresatura, fino alla semina del grano. Molti giovani si stanno avvicinando all’agricoltura, grazie anche agli aiuti comunitari offerti dalla Regione Calabria, che incoraggiano un ritorno alla terra.

Durante l’evento, si è spiegato il processo della mietitura: dopo il taglio, il grano viene legato in fasci, stagionato e poi portato alla trebbiatura. Nonostante la scarsità di piogge nel sud Italia quest’anno, la qualità del grano raccolto è stata eccellente, anche se la quantità è ridotta.

Alfonso, un giovane di Badolato, ha condiviso la sua esperienza, dimostrando entusiasmo per queste antiche tradizioni agricole. La partecipazione dei giovani è fondamentale per mantenere vive queste pratiche.

Il signor Squillaciotti, instancabile lavoratore, ha mostrato come le gregne vengono caricate nella macchina per la trebbiatura, dando inizio all’antico rito della separazione del grano. I motori della macchina accelerano, pronti a eseguire questo processo tradizionale.

Questo decimo anniversario della Festa della Mietitura a Guardavalle celebra non solo le tradizioni agricole, ma anche l’importanza di innovare e coinvolgere le nuove generazioni, garantendo così un futuro sostenibile per l’agricoltura calabrese.

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