«La provincia di Vibo Valentia è ad altissima densità mafiosa, qui c’è anche la massoneria deviata». Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri illustrando i dettagli dell’operazione Olimpo che ha portato all’arresto di 56 persone. «Oggi qui – ha continuato il procuratore – abbiamo i massimi vertici della Polizia di Stato che sono venuti qui a sottolineare l’importanza di questo lavoro. Li ringraziamo per l’investimento che hanno fatto in termini di uomini e di mezzi che è quasi raddoppiato rispetto a qualche anno fa nelle quattro province e i risultati di oggi lo dicono chiaro»«È un’indagine – ha aggiunto Gratteri – in cui dal nostro punto di vista non ci sono gravi indizi di colpevolezza ma prove.
I risultati sono stati ottenuti grazie alle intercettazioni telefoniche, tematiche, ambientali e telematiche. Noi crediamo di aver dimostrato questa notte dopo due anni di indagini un sistema capillare e sistematico di controllo di tutte le attività alberghiere e turistiche sulla costa tirrenica soprattutto provincia di Vibo con epicentro a Tropea e i paesi vicino Tropea».Il procuratore ha precisato pure che «la ‘ndrangheta chiedeva e otteneva la tangente per qualsiasi tipo di attività che riguardava il sistema turistico, dai trasporti con l’autobus alla fornitura di generi alimentari e finanche il controllo del porto di Tropea. Abbiamo documentato come gli imprenditori fossero costretti a versare una tangente mensile anche del valore di 20mila euro».