“Mi occupo come magistrato di questa terra – ha detto Gratteri – e quindi scientificamente ho evitato di venire a San Luca a parlare in occasioni di convegni o di incontri, perche’ la mia presenza poteva sembrare una provocazione; perche’ con i miei provvedimenti molte volte alle tre di mattina sono venuti nelle vostre case a prendersi il padre, il fratello maggiore, e quindi molti di voi hanno subito quei traumi, percio’ la mia presenza poteva essere una provocazione e l’ho evitata”.

“Ora – ha proseguito Gratteri – sono procuratore a Catanzaro, quindi anche Luca Palamara (gia’ presidente e segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati, oggi componente del Csm ndr) mi ha convinto a venire. Penso che abbia un senso questa giornata, non e’ un convegno come tanti altri, non e’ una passerella. Spesso dite che ‘lo Stato viene qui, fa la passerella, e poi se va’. Questa volta vi lascia un dono importante, vi lascia un campo di calcio dove puo’ tranquillamente giocare una squadra di serie C. Non tutti i paesi, anche ad alta densita’ mafiosa – ha aggiunto Gratteri – hanno un campo di calcio cosi’. Ora voi dite sempre ‘lo Stato ci abbandona, vediamo sempre lo Stato come persone coi muscoli che vengono a portarci via, spesso da innocenti, i nostri figli, i nostri padri, i nostri genitori’. Io non sono qui a fare i processi a noi stessi o a me, pero’ incominciamo a parlare di coerenza”. Poi l’appello lanciato alla popolazione dal procuratore capo di Catanzaro che fino a pochi mesi fa era procuratore aggiunto alla DDA di Reggio Calabria: “Vediamo voi, cittadini di San Luca, come saprete custodire questo bellissimo dono che vi sara’ consegnato ora; vediamo nei mesi e negli anni come sarete bravi a tenere pulito, ordinato, e non vandalizzato questo dono, poi possiamo andare di nuovo a Roma a chiedere altri doni, altre opere pubbliche importanti. Ma finiamola di fare vittimismo”.

agi