Comunicato stampa
30/03/18
Per il secondo anno consecutivo, gli studenti del Liceo economico e Liceo delle scienze umane e grafico multimediale D’Arco-D’Este di Mantova saranno nella Locride per un nuovo progetto di alternanza scuola-lavoro.
Dal 3 al 7 aprile, un fitto programma di visite, laboratori e incontri per scoprire e apprezzare il valore della bellezza. Grazie alla dirigente Maria Rosa Cremonesi, al corpo docente e a Marò D’Agostino, che ha organizzato il programma culturale, gli studenti del prestigioso liceo mantovano, con la guida di esperti, avranno modo di conoscere i luoghi della storia antica, in particolare Locri Epizefiri in periodo magno-greco e romano, le bellezze paesaggistiche e le moderne espressioni creative dalla musica all’arte, fino alla moda. Le pratiche di scavo, la catalogazione dei reperti, il valore delle permanenze archeologiche nella cultura e nell’economia attuali saranno oggetto di conferenze e approfondimenti tematici, mentre laboratori di comunicazione daranno agli studenti la chiave di lettura per veicolare cultura e bellezza.
Sono previste inoltre le visite al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, per conoscere da vicino i famosi Bronzi di Riace, al borgo antico di Chianalea di Scilla e a Gerace. Alla Galleria Arké di Locri, gli studenti incontreranno Xante Battaglia, straordinario protagonista dell’arte contemporanea, mentre una giornata a contatto con la natura avrà come luogo d’elezione Antonimina e la Casa delle Erbe della Locride, dove sono previsti un’escursione e l’incontro con i musicisti Fabio Macagnino e Jeremy Monteil. Infine, visita all’azienda Cangiari/Goel di Gioiosa Ionica, primo marchio di alta moda etica.
«Il successo dello scorso anno ha creato molto interesse sia da parte dei ragazzi che dei docenti – dichiara la dirigente Cremonesi ⎼. Ci è parso interessante fare percepire il valore della bellezza per educare al rispetto del paesaggio, dell’arte e della qualità che un tempo gli artigiani perseguivano. Io ricordo spesso un’affermazione di Lionello Venturi che non voleva sentir parlare, come mi riferì una sua allieva, di opera d’arte dal valore inestimabile. Se non è possibile assegnare un valore è come se si dicesse che l’opera non vale niente. È questo pare essere oggi l’atteggiamento dominante. L’Italia è il Bel Paese, ma nessuno ne difende il valore. Farlo percepire è un primo passo per educare le giovani generazioni al rispetto. La Calabria è splendida e spesso ce ne dimentichiamo. Ed è pure accogliente e generosa come poche altre terre».
Ufficio stampa