Carissimi fratelli e sorelle,

Cari sacerdoti e diaconi,

non potendo raggiungere ognuno singolarmente per un abbraccio di pace, mi auguro che quanto scrivo venga accolto come espressione del mio desiderio di far giungere a tutti un messaggio di gioia per questo Natale. Un Natale per molti come tanti altri, ma diverso sotto tantissimi aspetti: la vita non è mai la stessa ogni giorno che passa. Certamente diverso in questo Anno Santo, in cui la Porta della Misericordia si è aperta per tutti: anche per te. E’ la porta del perdono del Signore, che ti viene incontro nella sua infinita misericordia e ti dice: Non ti ho abbandonato, sono vicino a te sempre, quando gioisci e quando soffri, quando tutto attorno a te sembra scorrere nella più totale indifferenza e monotonia, quando lavori o sei disoccupato e non hai da mangiare per i tuoi figli. No, da quando la Misericordia s’è fatta carne c’è un Dio che cammina con te. Mi chiedo: Che cosa sono perché Lui si prenda pensiero di me? E allora non perderti d’animo. Abbi il coraggio di accogliere nella povertà dei segni questo Dio che si fa debole per essere con i deboli, povero per essere con i poveri. Dopo aver varcato la porta della misericordia, apri quella porta che troppo spesso tieni chiusa per paura che altri possano entrare. Rompi il muro dell’indifferenza e dell’arroganza, della complicità e dell’omertà, dell’egoismo e dell’orgoglio. Apri la porta del tuo cuore al fratello, a chi ti chiede aiuto, al sofferente e al povero, allo straniero ed immigrato. Varca la soglia della casa del tuo vicino con il quale hai avuto a che dire e non t’incontri da tempo. Abbi il coraggio di dire “ti perdono”, perché anch’io sono stato perdonato. Quando riesci a volgere lo sguardo al tuo fratello e gli tendi la mano è Natale! Quando la “misericordia” si fa carne, è Natale!

Buon Natale a te che vivi la pace familiare, ma anche a te che conosci la ferita di una separazione che non avresti mai desiderato. Buon Natale a te che la recente alluvione ha portato via casa, bottega e speranza! Buon Natale a te che soffri il male di vivere ed il vuoto di una esistenza senza slanci. Buon Natale a te che lungo la strada cerchi il Signore e soffri l’indifferenza dei tanti che passano. Buon Natale a tutte le comunità parrocchiali, alle famiglie, agli anziani e agli ammalati, ai ragazzi e ai giovani che in questo tempo hanno cercato in tutti i modi di manifestare la propria gioia e vicinanza a chi non ha. Avrei voluto aderire ai vostri inviti e partecipare alla vostre iniziative natalizie e ai vostri pranzi di solidarietà. Vi ringrazio ed auguro a tutti un NATALE di pace.

Il “Dio-con-noi”, che viene a condividere la nostra umanità, lotta e soffre con noi. Ecco la bella notizia: Dio viene a suscitare energie nuove per un mondo più umano e fraterno, ove le differenze – come i colori dell’arcobaleno – si uniscono in un abbraccio universale che solo insieme formiamo!

XFrancesco Oliva

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