Il centro residenziale “Presenza”, a Barritteri di Palmi, gestito dall’associazione di volontariato “Presenza”, presieduta dal sacerdote don Silvio Mesiti, ha ospitato nei giorni scorsi un ritiro spirituale di discernimento e formazione, degli aspiranti diaconi della diocesi di Locri – Gerace, guidata dal vescovo, monsignor Francesco Oliva. Accompagnati e supportati dal vicario generale diocesano, monsignor Piero Romeo, dall’attivo ed esperto diacono, don Michele Trichilo, e dalla consulente psicologa, dottoressa Chiara Iussi, gli aspiranti diaconi, hanno vissuto momenti di profonda riflessione e spiritualità. Tema della riflessione e del ritiro spirituale: “Il diaconato, profezia di una chiesa serva”.
Ad animare le giornate, oltre alle sopra citate personalità ecclesiali e scientifiche, un sacerdote di elevato spessore spirituale ed intellettuale: padre Luca Garbinetto. Religioso presbitero della Pia Società San Gaetano, missionario, teologo e psicologo, docente presso l’Istituto Superiore per i Formatori, collegato con la Pontificia Università Gregoriana, padre Luca Garbinetto si dedica, da anni, alla formazione psicospirituale in vari ambiti ecclesiali, con particolare attenzione alla diaconia nella Chiesa. Dopo anni di servizio a Crotone, attualmente vive e opera a Monterotondo (RM), presso la parrocchia Gesù Operaio. Il religioso vicentino, che ha guidato diversi momenti di riflessione, esercitazioni e dispensato pillole di saggezza divina, ha trattato i nuovi modelli di diaconato nei contesti socio culturali attuali, con la riforma della Chiesa e ha tenuto una toccante lectio divina sulle figure bibliche di Marta e Maria e delle loro relazioni con il Signore Gesù. Sinodalità e diaconia, la preghiera nel silenzio e l’importanza dell’accompagnamento nel cammino di fede, sono stati altri aspetti importanti, trattati nel corso del ritiro settembrino. Nella tre giorni, in cui si sono registrati gli illuminati interventi di monsignor Romeo e i puntuali interventi di supporto e organizzativi di don Michele Trichilo, si è parlato del contesto del cammino sinodale che la Chiesa universale sta vivendo, evidenziando che nella diversità di atteggiamenti che le comunità locali assumono di fronte ad esso, il tema del diaconato sta riscontrando un interesse rinnovato. E’ anche emerso che le posizioni a riguardo sono variegate, e che si registrano forme di prudente valorizzazione o considerazioni a volte scettiche sull’esperienza concreta di alcune figure diaconali impegnate nella pastorale. Ma la Diocesi di Locri – Gerace, grazie al vescovo, a monsignor Romeo e allo staff formativo, si è dimostrata innovativa, sia nel processo di coinvolgimento e discernimento, sia in quello prettamente formativo, fissando obiettivi chiari e passaggi precisi e riccamente esperienziali. C’è una teologia del diaconato che va approfondita. Ci sono elementi cruciali per una ordinazione diaconale aderente all’ identità del diaconato ovvero il discernimento e la vocazione. Ma la diaconia è il cuore della Chiesa poiché Cristo ha detto “io sono venuto per servire”. Il ritiro, a detta degli apsiranti diaconi ha rappresentato una importante occasione di crescita personale, sotto il profilo spirituale e umano. Dalle varie occasioni di riflessioni e confronto è emerso che il diacono, nell’ambito della diocesi, deve essere l’immagine viva del Cristo che serve, del Cristo che si fa carico delle sofferenze dei più deboli, del Cristo che proclama la parola del Regno di DIO, del Cristo che si fa vicino a chiunque è minacciato dalla tristezza e dall’angoscia, del Cristo che offre la sua stessa vita in sacrificio, offrendo, dunque, una chiara testimonianza di carità.
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