Le truffe agli anziani continuano a rappresentare un grave allarme sociale, colpendo una delle fasce più vulnerabili della popolazione. Sfruttare la sensibilità di persone anziane, ingannandole con sotterfugi crudeli, non è solo un crimine contro il patrimonio, ma un atto di profonda vigliaccheria. Questa volta, però, i malviventi non avevano fatto i conti con la Polizia Stradale di Lagonegro. Dopo aver raggirato due anziane signore nella zona di Germaneto a Catanzaro, un truffatore 35enne, già noto alle forze dell’ordine, pensava di poter rientrare indisturbato nel napoletano con il bottino.

Viaggiava a bordo di un’utilitaria bianca, noleggiata da un prestanome per evitare di essere rintracciato, convinto di averla fatta franca. Ma il suo piano è stato mandato in fumo dai lampeggianti blu della Polizia Stradale, che lo ha fermato sull’autostrada A2 del Mediterraneo nei pressi dello svincolo di Lagonegro.

L’indagine era partita dopo la segnalazione delle vittime, che avevano denunciato l’accaduto ai carabinieri. Il truffatore, con la complicità di un amico al telefono, si era presentato alla loro porta fingendosi un maresciallo dell’Arma, sostenendo che il figlio delle due donne fosse stato coinvolto in un grave incidente. In preda alla paura e alla confusione, le anziane avevano consegnato tutto ciò che possedevano: denaro, gioielli e persino una cassaforte.

Quando gli agenti hanno perquisito l’auto e il sospetto, hanno trovato migliaia di euro in contanti, monili in oro, monete di valore, orologi e persino alcuni coltelli. L’uomo è stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria, mentre il bottino sarà restituito ai legittimi proprietari.

L’inchiesta continua anche per capire se l’uomo abbia truffato altri anziani: nei giorni scorsi era stato a Reggio Calabria. Intanto questa volta, il falso “maresciallo” ha visto il suo inganno crollare. E la giustizia ha avuto la meglio.

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