Sabato 7 aprile, ore 18.00, a Gioiosa Jonica (RC), presso la Sala Adunanze di Palazzo “Amaduri”, Centro Storico, Elia Banelli presenta “L’uomo dei tulipani” Alter Ego edizioni. La casa editrice ha sede a Viterbo, specializzata nella pubblicazione di libri di autori emergenti, è attiva in tutta l’Italia. Con l’autore dialogano i giornalisti Bruna La Rosa e Carlo Minervini. L’evento culturale è organizzato dal Club per l’UNESCO in collaborazione con la Pro Loco UNPLI e la casa editrice e con il patrocinio del Comune di Gioiosa Jonica. L’attesa per la “prima” del nuovo libro di Elia Banelli, giovane ma rilevante scrittore nato in Calabria, è tanta soprattutto per il privilegio di ospitare l’uscita di quest’opera (attesa) che darà la possibilità a chi assisterà alla presentazione di ascoltare dalla voce dell’autore i motivi che l’hanno spinto a scrivere questo bel testo. L’onere di dialogare con l’autore è stato affidato ad altri due giovani promotori culturali calabresi, ovvero la giornalista e scrittrice Bruna Larosa (reggina di nascita e cosentina d’adozione) e dal Prof. Carlo Minervini, affermato docente, giornalista, scrittore e da qualche anno Editore. Il compito di presentare il libro “L’uomo dei tulipani” da parte dei due relatori che saranno introdotti e accolti dal Presidente del Club per l’UNESCO Nicodemo Vitetta, è facilitato dalla scorrevolezza del testo che intriga il lettore e affascina chi ascolta perché scritto in modo elegante e raffinato. Elia Banelli proviene da una famiglia perbene calabrese che ha lasciato ricordi indelebili nello sport e soprattutto nel mondo del calcio professionistico. Infatti, l’autore è figlio d’arte, in quanto il papà Adriano è ricordato per i suoi trascorsi da calciatore a Catanzaro e anche da parte dello zio Fausto Silipo (Adriano e Fausto hanno sposato due sorelle). Ci piace ricordare i due campioni dello sport che hanno legato il loro nome a momenti indimenticabili per il calcio calabrese e in particolare per Catanzaro. Adriano Banelli, da calciatore è stato un jolly di centrocampo, quando nel calcio bisognava adattarsi alle partite e alle situazioni, essendo sempre pronti a seguire i dettami e le esigenze dell’allenatore che molte volte doveva fare di necessità virtù. Ha disputato tre stagioni in Serie A con la maglia del Catanzaro, segnando sei reti in 66 presenze. Esordì in serie A il 3 ottobre 1971 a Torino contro la Juventus. La sua eccellente militanza nella “gloriosa” squadra del Catanzaro lo ha visto per nove campionati in Serie B, con 270 presenze e 28 reti, conquistando le tre promozioni “storiche” in A. Dopo 12 stagioni nelle fila del Catanzaro, tra serie A e serie B nel 1979 si trasferisce alla Reggina in Serie C, dove disputa 20 partite. Banelli è stato tra i pochi calciatori professionisti appartenuto al vero spirito sportivo del calcio, quello sano, leale, rispettoso dei compagni, degli avversari e delle regole oltre che, della fratellanza, della giusta competizione, del desiderio di confronto. Insomma del calcio di altri tempi. Tutto ciò dopo aver vissuto un’esperienza come allenatore dei giallorossi, prima nelle giovanili dove è riuscito a vincere l’unico scudetto “Beretti” della storia del club calabrese (1992) e formando talenti poi divenuti ottimi giocatori. Questo campione di vita, partito dal suo paese, Città di Castello, nel 1967 con la valigia piena di buone speranze e la voglia di dimostrare il suo valore, la premura più grande non è sola quella di trasmettere le emozioni vissute in quegli anni, ma soprattutto di rivolgere un messaggio ai più giovani dall’alto della sua esperienza: “Studiare e puntare sulla propria formazione” deve essere per tutti l’obiettivo principale, anche per chi nutre la passione per lo sport.
Adriano ha iniziato a lavorare a sedici anni conseguendo nel tempo il diploma e la qualifica “Isef” perché aveva capito che l’unica arma che può rendere forti è la cultura e la preparazione. Adriano Banelli ha sempre espresso il suo amore per la Calabria e per la città di Catanzaro che l’ha sempre ricambiato considerandolo un cittadino “ad honorem” a tutti gli effetti. Il suo pensiero nelle rare apparizioni pubbliche è stato d’invitare i calabresi ad avere rispetto per la propria terra che ha tanto da offrire e anche dopo aver fatto esperienze altrove di fare, ritorno per arricchirla con il loro sapere”. Parole dette da chi è calabrese per scelta. Fausto Silipo, elegante difensore dal fisico possente e dalla grande duttilità che, per l’epoca è stato un “difensore moderno”. Da calciatore professionista ha giocato con Catanzaro (bandiera nella storica “impresa” della serie A), Genoa e Palermo, collezionando complessivamente 65 presenze in Serie A e 267 e 15 reti in Serie B. In massima serie ha disputato 3 campionati, 2 col Catanzaro ed uno col Genoa, chiudendo la carriera nel Castrovillari. Inizia ad allenare nel settore giovanile del Catanzaro, guidando successivamente anche la prima squadra, per poi allenare, Cosenza, Acireale e Cremonese