Nella serata di ieri, Simona Coluccio, nota come “mamma coraggio” per la sua dedizione alla cura della figlia Pia, affetta da una grave malattia, ha dovuto affrontare una nuova sfida. Di fronte a una crisi della piccola Pia, Coluccio ha chiamato il 118 per richiedere soccorso. Tuttavia, l’ambulanza da Polistena è arrivata dopo 40 lunghi minuti, senza il medico a bordo. Questo episodio, secondo Coluccio, evidenzia le gravi carenze del sistema sanitario in Calabria.
In un momento di profonda preoccupazione per la salute della figlia, Simona Coluccio ha espresso la sua indignazione riguardo alla lunga attesa e alla mancanza di personale medico. Se una famiglia che gestisce quotidianamente le crisi di una malattia grave deve attendere così a lungo per ricevere assistenza, ciò solleva interrogativi su come le famiglie meno preparate possano far fronte a situazioni simili.
Coluccio ha sottolineato che le famiglie che si trovano in situazioni simili hanno bisogno di supporto e non possono continuare a sopperire alle carenze del sistema sanitario. Ha ribadito il diritto alla salute come un fondamentale principio da garantire a tutti i cittadini, soprattutto a coloro che affrontano gravi problemi di salute come la sua famiglia.
Come presidente dell’associazione Comma Tre, che si occupa da anni di tutelare i giovani con gravi disabilità, Simona Coluccio ha portato avanti la sua denuncia nella speranza che le autorità competenti prendano seriamente in considerazione le criticità del sistema sanitario calabrese. Le situazioni come quella vissuta dalla sua famiglia non solo mettono sotto pressione ulteriore i pazienti e le loro famiglie, ma sollevano gravi dubbi sulla qualità e sull’accesso ai servizi sanitari nella regione.