La vecchia e l’attuale effige di San Rocco:
Fino al 1480 il culto di San Rocco si coltivò intorno ad un quadro con l’effige del Santo.
Solo in tempi posteriori, si passò, nel nostro ambiente, ed in modo particolare sotto l’influsso dell’arte statuaria napoletana, a costruire delle statue di legno, sostituendole all’antiche icone delle chiese monastiche.
Nel 1746 l’entusiasmo popolare verso la devozione a San Rocco aumentò sempre più e, tutto il popolo gioiosano iniziò a celebrare solennemente la festa tanto che la fama e la devozione percorse quasi tutta la provincia.
Nell’anno successivo i gioiosani portarono da Napoli la statua del Santo (raffigurata a sinistra nella foto) e non piacendo la prima se ne ordinò una seconda (la statua attuale – del miracolo del 27 gennaio 1852).
Secondo la tradizione, la statua di San Rocco è giunta a Gioiosa Ionica, da Napoli, via mare, con il veliero “San Luigi” che la trasportò e la sbarcò sulla spiaggia di Marina di Gioiosa Ionica.
La statua fu, poi, trasportata processionalmente alla sua chiesa di Gioiosa Superiore.
Il suo sbarco ed il suo trasporto fino alla chiesa, darebbe valore e consistenza alla usanza di costruire, in occasione degli annuali festeggiamenti del Santo Protettore, delle barchette variopinte, a forma di veliero, ed esporle lungo le strade del centro abitato, tra un balcone e l’altro, e lungo la strada che porta alla Marina, per ricordare tale avvenimento, che risale al 1747-1748.
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