(Foto del cagnolino ligneo originale e quello in argento, collocato in occasione delle due feste patronali (27 gennaio e l’ultima domenica di agosto) ai piedi della sacra e miracolosa statua lignea di San Rocco di Gioiosa Ionica):
ORESTE (RESTE) – Riportiamo, ancora una volta, perché non tutti sono a conoscenza del nome e della storia del cagnolino di San Rocco.
…”Durante il suo pellegrinaggio, ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, San Rocco si sarebbe fermato per dedicarsi all’assistenza dei malati di peste e proprio lì avrebbe contratto la malattia. Per non contagiare altre persone, S. Rocco decise di andarsi a nascondere in una grotta e ivi aspettare la morte. Ed è a questo punto della storia che spunta il cagnolino che pare che si chiamasse Oreste “Reste”.
Reste è di una generosità inarrivabile perché dalla sua bocca porge a san Rocco un piccolo pezzo di pane, un panino. In tempo di peste e carestia Reste, secondo il racconto, addirittura ruba il pane dalla tavola del nobile Gottardo Pallastrelli, signore del castello di Sarmato (Piacenza), padrone della muta alla quale il cane appartiene, e lo porta a San Rocco capovolgendo la regola secondo la quale è l’uomo che dà da mangiare all’animale.
Il nobile Gottardo, incuriosito dal modo di fare di Reste, un giorno seguì il cane e così scoprì San Rocco e ne resterà a sua volta affascinato. Il nobiluomo prende Rocco con sé e lo cura. La santità di Rocco è contagiosa come la peste: Gottardo rinuncia ai suoi beni e presta il suo servizio ai malati. Gottardo è il primo “discepolo” di San Rocco.
Il rapporto tra il cagnolino “Reste” e San Rocco evidenzia l’illimitata santità di Rocco che avvolge il creato e tutte le forme di vita.
La storia si mescola alla leggenda, però l’immagine del cane è rimasta profondamente impressa nella memoria collettiva e oggi le molte raffigurazioni popolari pongono il cagnolino “Reste” accanto all’effige di San Rocco, assurto a simbolo di generosità e di attenzione verso gli uomini che hanno bisogno”.
GIOIOSA JONICA (RC) PAGINA FB