Sono stati giorni intensi e pieni di gioia per Simona Coluccio, madre della piccola Maria Pia, una giovane che ogni giorno affronta una grave disabilità. Con il cuore colmo di gratitudine per l’affetto dimostrato alla sua bambina, Simona ha però parole amare per le istituzioni sanitarie che, nel giorno del 18esimo compleanno di Maria Pia, hanno deciso di sospendere tutte le sue terapie, lasciando la famiglia in una situazione di sconforto e rabbia.
Il piano terapeutico di Maria Pia, che già da tempo era scaduto, avrebbe dovuto essere rinnovato, ma alla famiglia era stato detto che occorreva attendere il compimento della maggiore età per procedere. Simona, nonostante mesi di solleciti e comunicazioni alle istituzioni, si è trovata ad affrontare un’attesa insostenibile che ha visto peggiorare la condizione della figlia senza un supporto terapeutico essenziale.
“Queste terapie – spiega Simona – sono vita per la mia bambina, necessarie e vitali per il suo benessere.” Durante l’ultimo incontro con le istituzioni per il cosiddetto “progetto di vita” della figlia, Simona aveva chiesto anche l’autorizzazione ad essere accompagnata dai sanitari per permettere a Maria Pia di fare semplici passeggiate, un desiderio semplice, ma importante per la qualità della vita della bambina. Tuttavia, non ha mai ricevuto risposta a questa richiesta, lasciando un’amarezza profonda: “Anche i cani vengono portati a passeggio”, commenta con un misto di ironia e sconforto.
Stanca di questa situazione e preoccupata per il peggioramento clinico di Maria Pia, Simona ha deciso di richiamare il terapista, questa volta a spese della famiglia, per cercare di colmare il vuoto lasciato dall’assenza di risposte da parte delle istituzioni. “Non ho ricevuto alcuna comunicazione da parte di nessuno,” aggiunge Simona, denunciando un’inerzia istituzionale che pesa sulla coscienza come un reato silenzioso, ma doloroso.
Con un misto di amore, forza e rabbia, Simona Coluccio continua a lottare per la sua bambina, chiedendo giustizia e attenzione, affinché Maria Pia possa ricevere le cure e il rispetto che le spettano di diritto.
Giuseppe Mazzaferro- telemia.it