Inizio novena in ricordo del miracolo della sacra effige di San Rocco, avvenuto il 27 gennaio del 1852. (173° anniversario).
I santi patroni rappresentano uno degli elementi più affascinanti e significativi del tessuto religioso e culturale del nostro Paese. Questa pratica, profondamente radicata nella spiritualità del tempo, ha dato vita a tradizioni che ancora oggi permeano la vita di tutte le comunità italiane.
I santi patroni sono figure sacre a cui sono attribuite particolari capacità di protezione e intercessione per una città, una comunità. Essi sono intermediari tra Dio e i fedeli, che trovano in queste figure conforto spirituale.
Ogni santo patrono viene scelto per le sue virtù, il suo legame storico con la comunità o i miracoli a lui attribuiti a favore di un determinato luogo. Questa pratica ha radici profonde nel Cristianesimo. Le Chiese e i Santuari (come quello di San Rocco di Gioiosa Ionica) sono centri di pellegrinaggio, attirano fedeli da ogni dove. Questo fenomeno rafforzava e rafforza la fede e contribuisce anche alla coesione sociale e all’identità culturale delle comunità.
In quest’epoca, i santi patroni continuano a svolgere un ruolo cruciale nell’identità locale e nella coesione sociale. Ogni città e ogni paese d’Italia ha il proprio santo protettore. Con il passare dei secoli, nonostante l’avanzare della modernità e la progressiva secolarizzazione della società, la tradizione dei santi patroni ha saputo adattarsi ai cambiamenti. Le feste patronali, pur mantenendo il loro carattere religioso, hanno incorporato elementi della cultura popolare.
Partecipare a queste feste è un’occasione preziosissima per sentirsi parte dello spirito del luogo e di una celebrazione collettiva, un rituale sentito e pieno di energia e sentimento: anche chi non è religioso può sicuramente percepire l’energia fortissima, l’entusiasmo strabordante, la devozione che si fa materiale e si trasforma in processioni, canti, riti coloratissimi.
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