Scelta politico-amministrativa. Così l’Amministrazione comunale di Gioiosa Jonica guidata dal sindaco Salvatore Fuda ha motivato l’esclusione di Giuseppe Malvisto, a cui non è stato prorogato il contratto, dalla rosa dei precari comunali. «L’Amministrazione, nella sua piena autonomia – si legge in una nota – non ha inteso dare atto di indirizzo per la prosecuzione del rapporto di lavoro a tempo determinato con il sig. Malvisto, in quanto l’apporto lavorativo dello stesso, nell’ambito del servizio raccolta rifiuti all’interno del quale era inquadrato, si è dimostrato inadeguato e non funzionale all’organizzazione dell’Ente». Di conseguenza il Comune ha chiesto alla Regione Calabria, ente di provenienza, la presa in carico del lavoratore Lpu.
La giunta Fuda dunque non ci sta, respinge le accuse e si difende: «La minoranza, non curandosi di documentarsi in maniera appropriata, si è preoccupata unicamente di strumentalizzare la vicenda puntando il dito contro l’Amministrazione rea di “aver lasciato senza lavoro un onesto padre di famiglia” per mera “ritorsione elettorale”. Nulla di più falso: tali affermazioni dimostrano quanto scollamento esiste tra le forze politiche di opposizione e la vita reale della comunità».Per Fuda dunque «gli orientamenti e le scelte politiche dei singoli non hanno mai rilevato nei rapporti tra l’Amministrazione e i lavoratori. Lo spirito di equità che ha contraddistinto l’azione politica in tema di gestione delle risorse umane può trovare, senza dubbio, conferma nel giudizio disinteressato della maggior parte dei lavoratori dell’Ente. L’Amministrazione ha sempre considerato il lavoro come strumento realizzativo della persona ed ha sempre tutelato i propri lavoratori garantendo loro tutti i diritti. La Politica, che ha la responsabilità di governare e gestire le risorse pubbliche, deve avere il coraggio di fare scelte doverose, seppur difficili, al fine di tutelare gli interessi generali della comunità» (fonte lacnews).
Questa la risposta del gruppo Cambiamo Gioiosa
Apprendiamo con sconcerto l’arrogante presa di posizione con la quale l’Amm.ne di Gioiosa Jonica tenta di giustificare un atto di tracotanza politica e di esercizio arbitrario del potere.
Di quali colpe si sarebbe macchiato Giuseppe Malvisto per vedersi privare, dopo circa vent’anni, della sua attività lavorativa?
Perché, se non era funzionale alle esigenze dell’Ente, non è stato licenziato prima?
Perché solo Giuseppe Malvisto – unico tra i 27 lavoratori – risulterebbe “inadeguato e non funzionale all’organizzazione dell’Ente”?
Perché né nella delibera di giunta del 31.12.2018, né successivamente, l’amm.ne ha voluto e saputo spiegare i reali motivi che l’hanno indotta a non rinnovare il contratto di Malvisto?
Perché, difendere i diritti di una persona mortificata nella sua dignità di lavoratore significherebbe “alzare un inutile polverone mediatico”?
Egregio Sindaco, ci consenta di dissentire: difendere i diritti di una persona ingiustamente privata della sua attività lavorativa, unica fonte di sostentamento del suo nucleo familiare, non è mai inutile.
Comprendiamo il disagio con cui questa Amm.ne Comunale cerca di spiegare un comportamento oggettivamente ingiustificabile accusando altresì la minoranza – la cui unica colpa è quella di aver difeso e di difendere una persona in difficoltà – di essere scollata dalla realtà ma non possiamo accettare che, per oscure motivazioni, venga perpetrata un’ingiustizia sulla pelle di un lavoratore e della sua famiglia.
Pertanto, nella convinzione che il diritto al lavoro vada oltre le ragioni di tornaconto politico o la necessità di saldare eventuali cambiali elettorali, rinnoviamo l’invito rivolto a questa Amm.ne affinché Giuseppe Malvisto venga reintegrato nella sua posizione lavorativa.
Il Gruppo Civico Cambiamo Gioiosa