IL maiale è stato per secoli la dispensa dei calabresi e non solo: la sua macellazione, rigorosamente fatta in casa sino ad una trentina di anni fa, era un rito antico al quale partecipava tutta la famiglia. Quasi tutti avevano il porcile, ove ricoveravano ed allevavano il maiale con gli avanzi di cibo pasturati con la “caniglia”, la crusca.
Il maiale per i calabresi, da sempre, ha significato ricchezza, oltre che la sicurezza di avere provviste alimentari per tutto l’anno. Quando il maiale superava il quintale, generalmente fra dicembre e febbraio, ci si preparava alla macellazione , anche perché il freddo dell’inverno era l’ideale per la conservazione della carne e la stagionatura dei salumi.
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