Gioia Tauro (Reggio Calabria). L’annuncio lo avrebbe voluto fare direttamente il Ministro Toninelli nel corso della sua preannunciata visita nel pomeriggio a Gioia Tauro. Ma a rovinare un po’ la festa, la nota congiunta che ha preceduto il suo arrivo, con cui Contiship Italia e Terminal Investment, società che fa capo al gruppo Aponte hanno illustrato i termini dell’accordo per il controllo di MCT, società terminalista che opera nello scalo più grande del Mediterraneo.
Accordo preliminare che prevede la cessione della quota del 50% di CSM Italia Gate, di proprietà di Contship Italia Spa, a Itaterminaux Sa’rl, l’azienda interamente controllata da Terminal Investment Ltd. Questo accordo, le cui condizioni rimangono confidenziali, è soggetto ad approvazione da parte delle autorità di regolazione.
Un annuncio che ha però un po’ ridimensionato il senso stesso della visita di Toninelli, la terza nell’arco di poco più di un mese, del Ministro delle Infrastrutture, ad accompagnare il quale uno stuolo di parlamentari 5stelle e il presidente della Commissione parlamentare antimafia, anche lui pentastellato Nicola Morra.
Ad accogliere il Ministro presso la sede della Port Authority il Commissario Agostinelli, assieme a lui il Prefetto, il Questore e i Comandanti di Carabinieri e Guardia di Finanza. Dopo una rapida riunione tra le parti per una veloce ricognizione, il Ministro, prima di incontrare in sala stampa per rispondere alle loro domande, i giornalisti, ha voluto annunciare le ultime novità, parlando fuori dal piazzale, direttamente ai lavoratori portuali presenti.
Nel corso del suo intervento con i giornalisti, il Ministro Toninelli ha inoltre annunciato che il Consiglio dei Ministri per il varo del decreto Calabria, si terrà simbolicamente, proprio a Gioia Tauro.
“Non potevamo arrenderci al declino di un porto così importante per la Calabria e per tutta l’economia del Sud. Non potevamo accettare il continuo arretramento del volume dei container movimentati ogni anno su quelle banchine, un traffico calato di quasi il 15% solo tra il 2016 e il 2017. Così – ha esordito il Ministro – abbiamo lavorato duramente per salvare Gioia Tauro, il primo scalo italiano sul transhipment. Così abbiamo mediato senza lasciare nulla al caso per una soluzione che sbloccasse il terminal gestito dalla società Mct che spazzasse via il rischio paralisi e mettesse al sicuro centinaia di posti di lavoro.
Alla fine, grazie anche alla perseveranza del mio ministero e grazie soprattutto alla collaborazione fattiva tra le parti – ha continuato Toninelli – siamo arrivati finalmente all’intesa con cui Contship Italia cede le proprie quote in Mct a Msc di Gianluigi Aponte. Quest’ultimo gruppo diventa così titolare della concessione del terminal principale, attività che si aggiunge a quella di trasporto degli stessi container via mare fino a Gioia Tauro”.
“Aponte – ha riferito ancora il responsabile del dicastero alle Infrastrutture – si è già impegnato a rilanciare il porto con decine di milioni di euro di investimenti subito, che significano nuove gru e nuovi carrelli per una movimentazione più rapida dei contenitori. Uno sforzo che potrebbe aggirarsi intorno ai 100-120 milioni di euro in un paio d’anni, con l’obiettivo di salire dagli attuali 2,3 milioni a 4 milioni di Teus di traffico. Questo significa salvare centinaia di posti di lavoro diretti e migliaia di indotto, puntando poi a rafforzare ulteriormente uno scalo che ha potenzialità enormi”.
Certo, in tal senso servono pure infrastrutture e supporto logistico tutto intorno al porto. “Ecco perché – ancora le parole di Toninelli – stiamo lavorando con Rfi al potenziamento della rete ferroviaria dal mare fino a snodi chiave per l’area come quello di Rosarno. Rilanciare Gioia Tauro è come regalare alla Calabria e al Sud una nuova grande opera utile, la seconda interamente appannaggio di questo Governo dopo il nuovo ponte di Genova. Ma significa anche rafforzare l’economia del territorio, togliendo spazio alla criminalità organizzata. Sono felice di poter portare, dopo ben tre visite in 10 mesi, una notizia così bella a questa splendida terra in cerca di riscatto. Ora si tratta di lavorare ancora più duro per accompagnare il rilancio pieno del porto. Io ci sono. E con me tutto il governo”.

Francesco Chindemi