L’acqua è una risorsa essenziale per la vita, ma al giorno d’oggi è sempre più scarsa, di difficile accesso e contaminata dalle attività antropiche. In Italia, però, la risorsa idrica non è ancora gestita in modo sostenibile.

Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) siamo il secondo paese nell’UE per prelievo di acqua dolce per uso potabile (155 metri cubi l’anno per abitante), mentre solo il 56% delle acque reflue è trattato in modo conforme alla direttiva europea rispetto a una media UE del 76%.

Un altro problema è quello legato agli sprechi. Per l’Istat oltre il 42% dell’acqua immessa in rete viene dispersa, con soltanto il 51% della risorsa idrica prelevata che viene effettivamente erogata agli utenti finali.

Inoltre, ogni italiano consuma in media 174 litri d’acqua al giorno, un valore al di sopra della media europea di 165 litri giornalieri per abitante. Per tutelare questa risorsa è fondamentale migliorare l’efficienza della rete idrica, ma bisogna anche educare a una gestione sostenibile dell’acqua.

Il ruolo della depurazione e del riutilizzo dell’acqua

Per una gestione dell’acqua responsabile e sostenibile bisogna innanzitutto ottimizzare la depurazione della risorsa idrica, aumentando e migliorando il trattamento delle acque reflue. Servono dunque maggiore consapevolezza e interventi strutturali, sfruttando tecnologie innovative come quelle proposte da GAZEBO S.p.A., azienda di riferimento in Italia nel campo dell’innovazione e della tecnologia per impianti di depurazione delle acque e antincendio.

Tra le soluzioni disponibili sul sito di GAZEBO ci sono le vasche prefabbricate di ultima generazione in cemento armato, realizzate con gli innovativi processi FRC Gazebo System e SCC Gazebo System.

Si tratta di strutture monoblocco ad alte performance che garantiscono la totale assenza di perdite idrauliche, perfette per numerosi tipi di impianti tra cui sistemi di prima pioggia, a fanghi attivi, vasche di laminazione e impianti per il recupero delle acque piovane.

Secondo Legambiente, infatti, ancora oggi due milioni di persone nel nostro Paese residenti in 379 comuni non dispongono di un servizio pubblico di depurazione o non hanno le fognature, una condizione che ha causato quattro procedure d’infrazione all’Italia da parte dell’Unione Europea. Una corretta depurazione delle acque reflue non solo riduce gli inquinanti sversati nei corpi fluviali, ma permette anche di incentivare il riutilizzo dell’acqua a fini agricoli, industriali e civili.

Ad esempio, il recupero e riuso delle acque meteoriche permette di evitare o diminuire l’uso di acqua potabile per l’irrigazione delle aree verdi, lo scarico dei servizi igienici e il lavaggio dei veicoli, con stime che indicano come sia possibile ridurre fino al 50% il fabbisogno idrico nelle abitazioni civili.

Lo stesso vale per le acque di scarto, infatti attraverso il recupero e riutilizzo delle acque reflue depurate è possibile gestire le risorse idriche in maniera più sostenibile e razionale, in linea con le ultime normative europee.

L’importanza del risparmio idrico domestico, agricolo e industriale

Se da un lato una gestione sostenibile della risorsa idrica richiede migliori performance nella depurazione e nel riutilizzo delle acque reflue e di quelle piovane, non bisogna trascurare l’importanza dell’educazione al risparmio idrico.

Già in ambito domestico è possibile diminuire il consumo di acqua attraverso alcuni semplici accorgimenti, come l’installazione di scarichi a doppio pulsante per il wc, rubinetti rompigetto e limitatori di pressione, ma anche tramite un uso più responsabile dell’acqua limitando gli sprechi inutili.

Anche in agricoltura è fondamentale adottare strategie efficaci per il risparmio idrico, infatti si tratta di un settore con un elevato fabbisogno di acqua. In questo caso è necessario implementare tecnologie irrigue più efficienti, come i sistemi a goccia nelle coltivazioni compatibili con questa soluzione. Allo stesso tempo bisogna favorire l’infiltrazione dell’acqua nel terreno e migliorare il volume idrico immagazzinabile, ma anche investire negli impianti per il recupero delle acque piovane per accumulare una riserva idrica a costi economici e ambientali molto bassi.

Naturalmente è essenziale una maggiore consapevolezza anche sul risparmio idrico nelle industrie, soprattutto nelle fabbriche con un fabbisogno di acqua più elevato come l’industria alimentare e quella conciaria. In queste circostanze è necessario intervenire nella lotta agli sprechi idrici e nel corretto utilizzo della risorsa idrica, mediante campagne di informazione e interventi mirati nell’efficientamento della rete idrica.

Bisogna anche sfruttare le tecnologie innovative per il trattamento primario, secondario, terziario e la disinfezione delle acque reflue, per raggiungere standard qualitativi tali da consentirne il riuso e ridurre il prelievo di nuova risorsa idrica.

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