Icomos Italia, advisor ufficiale dell’Unesco per l’iscrizione dei beni nelle liste del patrimonio mondiale dell’umanità, apre a Gerace un centro ricerche sui piani e i modelli di gestione del patrimonio culturale. La presentazione avverrà venerdì 26, alle 9,30, nella Chiesa di San Francesco d’Assisi a Gerace, alla presenza di numerose autorità e con la partecipazione di autorevoli esponenti del mondo unescano.
E’ noto che la fase della gestione, al momento, costituisce uno dei nodi irrisolti per la piena valorizzazione del patrimonio culturale, e Icomos Italia, attraverso l’istituzione di questo Centro Ricerche, intende far convergere attorno a questo tema tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti o interessati, dai professionisti agli enti locali, dagli studiosi al mondo dell’associazionismo, al fine di individuare insieme soluzioni idonee e praticabili.
Il Centro sarà intitolato a Roberto Di Stefano e la scelta non è casuale, essendo stato l’unico italiano ad aver presieduto l’Icomos a livello mondiale: l’obiettivo è ambizioso, cioè restituire all’Italia il ruolo guida nel campo delle politiche per i beni culturali, che per tanto tempo le è stato riconosciuto in campo internazionale.
L’altra scelta strategica di Icomos Italia è stata quella di investire al Sud, in Calabria in particolare: attraverso la scelta di Gerace si intende inviare un duplice messaggio, che il Sud non produce solo ‘ndrangheta e, però, per farlo uscire dalla crisi profonda in cui versa, occorre investire in settori nei quali può essere competitivo a livello nazionale e mondiale, come ad esempio nei Beni Culturali. Solo così è possibile creare anche opportunità di lavoro per frenare l’emorragia dei giovani che è la prima, autentica emergenza: senza di loro non c’è futuro.