Ecco la Locride positiva di cui andare orgogliosi. E’ un giovane della Locride uno dei due militari che lunedi sera , a Roma, hanno salvato la ragazza di 23 anni aggredita, “sequestrata” e minacciata da un immigrato. Si tratta di Matteo Cataldo, nato a Siderno nel 1993, che ha vissuto la sua giovinezza tra la cittadina jonica e la vicina Gerace dove è tutt’ora residente unitamente al padre Salvatore. Matteo Cataldo che si porta appresso una autentica passione per vita militare è effettivo presso la brigata paracadutisti della Folgore ed è accasermato presso l’ 11esimo reggimento trasporti “ Complesso Victor” Flaminia a Roma, diretto dal Cap. Raffaele Perna, per l’operazione “strade sicure” per l’anno giubilare. Siamo riusciti a raggiungere telefonicamente Matteo Cataldo e ci ha raccontato direttamente la fasi del drammatico episodio: “ Mi trovavo in libera uscita e in abiti civili con il mio collega Giorgio Ligottino ( Un giovane siciliano ndr) e stavamo per entrare –erano poco dopo le ore 21 – in un locale pubblico per cenare quando ci siamo accorti di una autovettura all’interno della quale c’era, alla guida, una ragazza che cercava di attirare l’attenzione della gente. Al suo fianco c’era un uomo che ci è sembrato subito un immigrato. Aveva qualcosa in mano e pareva stesse minacciando la ragazza. Io e Giorgio ci siamo guardati e all’istante abbiamo deciso di intervenire e ci siamo messi a rincorrere l’auto. Siamo stati facilitati anche dal fatto che l’autovettura si è fermata ad un semaforo ed abbiamo avuto la possibilità di far uscire la ragazza. Abbiamo anche cercato di togliere le chiavi dalla vettura per bloccare l’uomo ma questi,approfittando del fatto che abbiamo ritenuto prioritario mettere in salvo la ragazza, è riuscito a mettersi alla guida e ripartire provocando anche una ferita con la ruota dell’auto al piede della ragazza. Poi, comunque, abbiamo fornito le giuste indicazioni agli inquirenti e l’uomo è stato arrestato”. Sin qui il racconto, con estrema naturalezza, di Matteo. Legittima, poi, una domanda.

Non avete avuto paura per voi e per la ragazza ?

“ Abbiamo messo in atto quanto appreso durante l’addestramento. L’unico timore poteva riguardare la ragazza ma abbiamo agito in modo di salvaguardarla al massimo. La cosa che ci premeva maggiormente era la sua incolumità e lei è stata brava ad approfittare del nostro intervento per mettersi subito in salvo”.

Cosa ti resta di questa esperienza ?

“ A parte i complimenti dei miei superiori e i caldi ringraziamenti dei genitori della ragazza oltre ai suoi, la grande soddisfazione di essere stato protagonista di un episodio positivo e di aver potuto onorare la mia divisa perché anche se ero in abiti civili me la sento appiccicata alla pelle”.

Il giovane arrestato, protagonista dell’inquietante vicenda era un pregiudicato di 29 anni. Aveva approfittato di un rallentamento dell’auto della ragazza per entrare dentro e sotto la minaccia di un cacciavite, dopo averla derubata del telefonino stava chiedeva insistentemente anche dei soldi sino a quando, per fortuna, sono intervenuti i due coraggiosi militari.

Aristide Bava

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