L’ autore si pone al pubblico tra scatti e versi.
Il tempo, la storia, la poesia.
Reduce del successo della sua ultima fatica letteraria.
Nel libro di Stefano de Angelis, ” Viaggio verso l’ anima” si percepisce in maniera spontanea e radicale l’immediatezza con cui i sentimenti più svariati si susseguono in diverse fasi temporali. L’ autore pone il lettore di fronte a una tela segmenta di lino, tessuta al telaio, come fosse sipario da aprire su un palcoscenico variegato di emozioni. Tra le righe si cela una forza inferiore trainante quasi a voler raccontare verità indispensabili da non poterle negare al cuore. I pensieri dell’autore trasferiti su carta e gli esclusivi scatti fotografici proiettati sulle pagine, evidenziano colori e sapori di un popolo; diventano recupero e tutela delle proprie origini romane e con i colori della terra d’ Abruzzo raccontano i passi di chi sa essere cultore di valori e sentimenti. La poesia di Stefano è viaggio e narrazione, incastro perfetto per i mosaici dell’ anima. Percezioni a volte istintive, altre volte coniate con debita conoscenza spaziano dalla nostalgia di paesaggi al turbinio di sensazioni straordinarie prodotte dall’amore dell’ uomo per ogni forma di vita. ” Non c’ è altra poesia quando il cielo parla; basta ascoltarlo. Puoi vedere l’ infinito nel suo racconto”.
L’ autore imprime sensazioni e sguardi rendendo immortale il tempo di una fotografia, associa ai versi, scatti fotofrafici i cui colori stessi diventano poesia da regalare al libro. Il lavoro editoriale di Stefano è pregno di energia, portavoce e testimone di orizzonti esplorati anche attraverso il volo di cui è maestro per gli anni vissuti da sottufficiale nell’ aeronautica militare. La vena poetica si dimostra oculata, le pagine ritraggono sobriamente soggetti e personaggi fino a raccontare parte di vita racchiusa tra l’ iride e il sole. I versi concentrati sulle tracce del passato trovano nel presente un’ impronta rilevante di speranza. ” …il tramonto alimenta immaginazioni di stelle che puoi vedere soltanto quando il buio totale sopraggiunge. Allora il cielo si accende”.
Da notare l’originalità con la quale lo scrittore imprime nelle frasi significati così intensi da scolpire i pensieri come fossero immagini a cui dare forma. In uno dei miei articoli per Gazzetta del Sud pubblicato in occasione dei ” Catoja in festa” ideati da Renata Ceravolo si celava la mia prossima conoscenza divenuta poi stima e amicizia con Stefano de Angelis. ” Ho letto il tuo articolo mi disse e avrei piacere che vedessi le mie foto scattate sulle vecchie e bianche case benestaresi”. Ho subito pensato fosse un discendente del paese di gesso, mi sono trovata invece davanti ad uomo imnamorato di usi e costumi senza tempo o etichette. La scrittura di Stefano è riflessiva, la luce, il mare e le tradizioni, elementi costanti che contraddistinguono l’ intera opera. ” Benestare… le case di gesso hanno vissuto prima degli uomini…se fai silenzio puoi ascoltare ancora il battito …” La spontaneità dell’autore cattura l’attenzione e la simpatia dei lettori, anche attraverso numerosi articoli scritti sul Blog ….a tiratura Nazionale.
La passione per la pesca è talmente alta da scrivere amo e leggere amore. Amore sviscerato per il mare di Calabria tanto da voler continuare a vivere dietro una finestra dalle tendine chiare, che affaccia sul mar Jonio.
Stefano riempie pagine bianche di getto con sensazioni immediate o ragionate ma sempre coerenti alla sua poliedrica personalità. Leggere questo libro è come pedinare l’ anima dello scrittore per scoprire assieme la bellezza di un sogno. ” La bellezza è un percorso che possiamo camminare : assieme …da soli…riempie l’ anima. Se c’ è un sorriso riempie la vita”.
Tenacia, ironia, umanità caratterizzano l’ intero lavoro come le carezze date alla sua Luna, gli sguardi per un amore corrisposto, gli occhi lucidi e fieri da padre, una missione segreta da cui si aspetta che torni. ” Ci sono persone nel nostro cuore …come isole lontane …non smettiamo mai di amarle e di raggiungerle… basta seguire la loro brezza…il pensiero e le onde che rinfrescano l’ anima….e voli…voli libero”
In Stefano alberga il ” mestiere di esistere”: realismo che si veste di memoria per generare nuovi passi, energia vitale come chiave di lettura dell’ universo. Il giorno si interseca con la notte per creare un giorno nuovo attraverso amplessi di bellezza.”
Come l’ acqua del mare modella gli scogli, testimoni e complici di onde e respiri, così le liriche di Stefano tracciano precise rotte tra passato e futuro. Nell’ ultima pagina del libro una poesia in vernacolo, scritta in dialetto calabrese a voler sottolineare il presente: filo conduttore di ogni esistenza. Prova a scrivere anche in vernacolo ” Sta notti “.
” Sta notti mi ‘ nzonnai ‘ nu sonnu… ‘ i scogghji mi ‘ nzonnai “. Tanta la strada percorsa dal poeta fino a scegliere la Magna Grecia per fermarsi e dare vita al suo libro.
” La Calabria non è una terra di confine ma è il confine che genera l’ incontro con il mare della cultura “. È qui che l’ autore coltiva arte amicizie passione per la bellezza dei sentimenti, dei pensieri, dei luoghi. Appuro che la poesia alberga in Stefano sin da quando, molto giovane, si mette a disposizione dello Stato e del mondo. Numerosi i riconoscimenti di carriera in ambito militare, tante le soddisfazioni personali e le medaglie affisse sulla divisa.
” Il metallo è cagionevole, sostiene il poeta, figlio d’ arte, serve avere la stoffa nel cuore per affrontare la vita”. Quando Stefano mi chiese di scrivere la prefazione del suo libro mi sono chiesta” perché proprio a me” ? Poi in uno dei suoi versi ho letto la risposta:
“Chi comprende la tua anima, scrive, è un buon compagno di viaggio”.
Rosella Garreffa