ASSOCIAZIONE ESCURSIONISTICA
“Gente in Aspromonte”

Dal Programma Escursioni 2023

Le Grandi Vie dell’Aspromonte

Domenica 16 luglio

Santo Redentore

Comuni interessati: Cosoleto – San Luca – Samo
Raduno ore 10:30 bivio Montalto
Partenza escursione ore: 10:45
Per quelli della Ionica incontro ore: 9.00 al Centro Commerciale Center-Gross – Bovalino
Per quelli di Reggio e Tirrenica indicazioni per Gambarie – Montalto

Motivi di interesse Naturalistico: La cima di Montalto domina con i suoi 1956 m. di altezza l’intero massiccio aspromontano. Da essa, a raggera, si dipartono innumerevoli profonde e strette vallate, una più bella e differente dell’altra, ognuna con una storia da raccontare: quella della “La Verde” e i suoi profondi canyon, quella dell’Amendolea e il suo popolo grecanico che ci ha vissuto per lunghissimi secoli, quella della Bonamico ed il suo lago naturale ormai estinto, tutte valli un tempo navigabili. A fare da cornice a questa spettacolare visuale, il più grande vulcano attivo d’Europa: l’Etna, ed ancora le Isole Eolie e la dorsale appenninica che procede con le Serre, la Sila ed il Pollino.
Religioso: Era il 23 settembre del 1901. Sulla vetta più alta dell’Aspromonte, Montalto (1956 metri sul livello del mare), la maestosa statua del Cristo Redentore trovava collocazione. Su un terreno donato dal Barone Stranges di San Luca. L’opera in bronzo fu realizzata dall’artista reggino Francesco Jerace, in occasione del Giubileo del 1900 voluto da papa Leone XIII. È una delle 20 realizzate in quell’anno collocate su altrettante vette italiane.
Storico: Sulla cima è stato posto un punto trigonometrico della rete geodetica nazionale istituito sin dal 1869, appartenente alla rete fondamentale nazionale. Per festeggiare il Giubileo del 1901 sulla cima è stata posta una statua del Redentore in bronzo (si veda Statue del Redentore per il Giubileo del 1900), il 23 settembre del 1901 dal cardinale Portanova. Quella attuale, invece è stata creata dallo scultore reggino Michele di Raco. Sempre in vetta è posta anche una rosa dei venti in bronzo su base di granito posta dal GEA (Gruppo Escursionisti d’Aspromonte) nel 1994.
Percorso inserito nel Parco Nazionale dell’Aspromonte

Descrizione: Si parte dalla base di Montalto si imbocca il sentiero che si addentra nel bosco delimitato di una staccionata in abbandono, con frequenti aree di sosta fornite di panchine ora in stato d’abbandono, dalla salita molto dolce che si trova a sud – sud ovest – si sale in circa 30 minuti. Qui il panorama è grandioso, i nostri occhi potranno spaziare a 360° (visibilità permettendo) tra i due mari Ionio-Tirreno, da Roccella Ionica al Porto di Gioia Tauro, nonché tra le cime a Nord-Est quali Monte Cannavi, Monte Fistocchio, Monte Scorda, e più a Sud la valle delle Grandi Pietre, Pietra Cappa-Pietra Lunga-Pietra Castello. Saziati i nostri sensi proseguiremo verso la vetta più alta del massiccio dell’Aspromonte dove si erge la statua del Redentore in bronzo, eretta nell’anno 1901. Vi è anche una rosa dei venti in bronzo su base in granito posta dal Gruppo Escursionisti d’Aspromonte (GEA) nel 1994, inoltre vi è un pilastrino in rappresentante un punto Trigonometrico di Prim’ordine posto dall’Istituto Geografico Militare (IGM) all’inizio del 1900, coincidente con vertice Trigonometrico della rete Catastale. Anche da qui il panorama sa di magia, se il cielo è sereno, ad ovest è possibile vedere ergersi nella sua maestosità il Monte Etna. Riprendiamo il sentiero che scende verso Polsi al primo tornante giriamo a sinistra e i pochi minuti siamo sulla strada asfaltata si prosegue per un centinaio di metri per prendere la strada che scende a San Luca seguendo il sentiero a sinistra della strada dopo 20 minuti siamo all’indicazione acqua Selvatica, si prosegue sulla sterrata sul sentiero Delianuova – Bova è una carrareccia quasi tutta in piano (molto monotona e rilassante), su questa ci sarà un affaccio verso Puntone l’Albara e più avanti, al bivio per Materazzelli, una ampia e gradevole radura verdeggiante. Pochi minuti di cammino sul sentiero Italia e siamo al punto di partenza.