I Sentieri dimenticati

Domenica 26 gennaio

U’ pracusu di Monte Varet

Un itinerario inedito con uno scenario naturalistico di grande bellezza, attraverso paesaggi mozzafiato, alberi monumentali e antichi palmenti rupestri. Si potrà godere di un panorama meraviglioso come quello offerto dalle gole del Butramo, alla confluenza con il Bonamico.  In realtà Monte Varet possiede e nasconde più di un segreto che non mostra facilmente e che svela solo ai più audaci. Un antro inaspettato e i sentieri nascosti saranno gli ingredienti di una escursione unica che scommettiamo ricorderete.

 

Raduno: Ore 09:30 Piazza Municipio di Casignana

Partenza Escursione: Ore 10:15

Come arrivare: Dalla S.S. 106 in prossimità di Bianco seguire le indicazioni per Casignana. Da piazza Municipio si proseguirà in macchina seguendo le indicazioni stradali in direzione “Area Pic-Nic Varet”, si richiede agli autisti di fare la massima attenzione nel percorrere questo tratto di strada di montagna in quanto la manutenzione della stessa non è proprio al top.

Descrizione del percorso:

Si parte dal rifugio “Varet” subito dopo seguiamo la sterrata a destra tra le querce, che ci porta ai “Piani du Pracusu” dopo qualche metro si prosegue a destra con lo sguardo sulla costa Jonica, dopo 10 minuti si raggiunge il grande masso di arenaria (Puntuni du Zonu) posto a strapiombo sulla valle sottostante (Valle Zonu), ancora un breve tratto in lieve salita e siamo difronte a una particolare rocca arenaria dove si possono ammirare delle piccole grotte scavate dall’acqua e dal vento.

Il sentiero e immerso tra sculture arboree “crapigne”, fino ad arrivare ad un ripetitore per Telecomunicazioni; da qui, lambendo lo strapiombo che sovrasta il Butramo, e camminando su un masso compatto di arenaria (Area di Prachi) dove paesaggi mozzafiato sul Butramo, la fiumara Bonamico e sua maestà il comune di San Luca che fa da cornice alla vallata delle grandi pietre.

Lasciati i piani di “Varet”, dopo pochi metri si lascia la strada e ci immettiamo in un campo aperto procediamo costeggiando una recinzione metallica fino ad un punto panoramico dove possiamo ammirare la parte alta e quella bassa, dell’alveo della fiumara Butramo, considerata una delle aste fluviali più impervie ed inaccessibili dell’Aspromonte. La parola Butramo a tanti non dice niente ma per chi frequenta l’Aspromonte, il Butramo è sinonimo di bellezza selvaggia.

Una deviazione verso i piani di Campolico, un breve tratto in lieve salita e siamo alla quercia del Vento, una breve sosta per godere il panorama, nel comune di Sant’Agata del Bianco si ritorna indietro lungo la sterrata che dopo 30 minuti ci riporterà al punto di partenza.

Il paesaggio dell’Aspromonte è un susseguirsi di ripiani, costoni e valloni profondi con idrografia caratterizzata da corsi d’acqua di tipo torrentizio, brevi e ripidissimi che danno origine alle note fiumare. Dal punto di vista geologico le formazioni rocciose affioranti sono di origine magmatico intrusiva e metamorfica. Dal punto di vista idrografico le foreste comprendono interamente la testata del torrente Butramo, che confluisce nella Fiumara Bonamico. Assai suggestivo e ricco di sorprese che permetteranno di scoprire, passo dopo passo, le meraviglie di uno splendido parco naturale, in un ambiente di alta montagna che vi farà scoprire un altro angolo dell’Aspromonte.

Associazione escursionistica Gente in Aspromonte