Il percorso ha inizio dall’ area Pic-Nic nei pressi del quadrivio del Passo del Mercante, sui piani dello Zomaro, da dove si snoda uno dei sentieri segnati del Parco Nazionale dell’Aspromonte, il 205, a ridosso di uno degli 11 altipiani di questo tratto di montagna, segnato dagli incendi, lungo il “Petto” ferito del Crinale tra una caratteristica vegetazione della fascia mediterranea dominata da lecci, eriche e ginestre ed una lussureggiante e colorata faggeta verso la nostra meta: Monte Cuculo.
Sulla cima di questo monte ( il Prof. Pensabene ne declina il toponimo dal latino oculus – occhio – e lo definisce, in modo molto appropriato, “ Monte Vedetta” ), dove anticamente su una grande pietra granitica di forma piramidale era scolpita una croce greca, oggi, troneggia un crocefisso che domina l’intera Piana di Gioia Tauro. Da questa altura (821 mt) il panorama si presenta in tutto il suo splendore: il mare Tirreno fa da sfondo abbracciando le Isole Eolie e lo Stromboli fumante, con tramonti molto colorati e suggestivi, la depressione geologica (originata da faglie di era pliocenica che si intersecano in questa parte di territorio), da Capo Vaticano e Monte Poro a Monte S. Elia si presenta come un grande anfiteatro naturale, la Sicilia ad Ovest fa capolino in lontananza, dalla parte di nord/est, invece, si possono osservare i contrafforti di S. Giorgio Morgeto: Monte Palombaro, Campanaro e lo Schiavo che delimita il Villaggio di pastori di Cernatali, parte dell’impluvio della fiumara Vacale, la fortificazione di Altano – S. Eusebio.
I toponimi che contraddistinguono le diverse contrade che attraverseremo segnano la storia di questi luoghi: sul pianoro di Marcatante si commerciavano i prodotti orticoli e della pastorizia, sul promontorio che si affaccia sulla antica Morgeto, invece, i quaderni del PAU della facoltà di Architettura di Reggio Calabria segnalano “ il Castello di Guardia ” ed ancora scendendo la contrada “ Forte”, insomma, un’area che in tempi diversi conobbe funzioni ed usi diversi : dalla pastorizia ( Marcati ), al commercio ( Marcatante ), al presidio e al controllo militare ( Omo Morto), le monete antiche che si trovano al Museo di Reggio Calabria, ritrovate lungo questo asse e a ridosso del paese sono una prova delle storiche frequentazioni di questa fetta di territorio che in epoca antichissima ( V-VII sec. a.C.) fu l’asse Jonio- Tirreno più importante di collegamento tra Locri Epizephiri e le sue tre colonie sulla Piana: Medma,Hipponion e Metauron.
Faremo rientro sul tracciato dell’andata per consumare un frugale pasto alla fine del nostro percorso presso l’area pic-nic di Marcatante.