R. e P.

Adesso che anche la Regione Calabria, recependo il decreto Milleproroghe, ha la possibilità di mantenere ben sette autonomie scolastiche, la Città Metropolitana che poco più di due mesi fa nella persona dell’allora sindaco facente funzioni Carmelo Versace aveva assicurato pubblicamente la volontà di salvaguardare la scuola Galilei-Pascoli dal rischio dell’accorpamento qualora ci fossero state le condizioni ha l’obbligo politico e morale di mantenere l’impegno assunto. Ne va della faccia di Versace, di chi l’ha designato e della credibilità delle Istituzioni.

Riassumiamo la situazione a beneficio di chi, politico o non, potrebbe aver smarrito il filo del discorso. Parliamo di dimensionamento scolastico, ossia di quel perverso meccanismo in base al quale per una scellerata scelta governativa apparentemente dettata da mere motivazioni economiche, le Regioni, sulla scorta dei piani presentati da comuni, province e città metropolitane, decidono l’accorpamento di centinaia di scuole, le quali oltre a vedere demolita la loro identità o – come si è detto – la loro anima, subiranno una sequela di inevitabili problemi didattici e organizzativi che avranno profonde e dannose ripercussioni su studenti e famiglie già dal prossimo anno scolastico.

Poco più di due mesi fa, e precisamente lo scorso 11 ottobre a Piazza Italia, una folla di alunni e genitori dell’Istituto Comprensivo Galilei-Pascoli, inferociti per l’incomprensibile e irragionevole rifiuto della Città Metropolitana di recepire, come previsto dalla normativa, la proposta del Comune di Reggio Calabria che – votata all’unanimità dalla Giunta Comunale – prevedeva il mantenimento dell’autonomia dell’Istituto, l’allora sindaco f.f. Carmelo Versace si era affrettato a ricevere tempestivamente i rappresentanti della protesta e, alla fine di un incontro che non era certo cominciato con toni amichevoli, aveva pubblicamente annunciato il suo impegno nel richiedere ufficialmente una deroga alla Regione allo scopo di far rispettare la normativa e garantire la salvaguardia del Galilei-Pascoli e di conseguenza della sua Sezione Ospedaliera presso il GOM di Reggio Calabria nonché del Coordinamento Provinciale dell’Assistenza Scolastica Domiciliare di cui questa scuola è capofila.

Di cotanto accorato impegno del Versace, testimoniato da molteplici sue dichiarazioni pubbliche con tanto di intervista istituzionale immediatamente rilanciata in ogni dove dal suo ufficio stampa nel tentativo di sedare la sacrosanta protesta dei genitori non è però rimasto nulla. La dirigenza del Galilei-Pascoli non è stata convocata come promesso, la fantomatica lettera della Metrocity alla vicepresidente Princi per la richiesta di deroga non è stata inviata, né tantomeno alcuna copia di questa missiva è mai pervenuta per conoscenza come promesso alla scuola ed a questo Consiglio d’Istituto e, ciliegina sulla torta, nella seduta del Consiglio Metropolitano del 14 ottobre il piano di dimensionamento è stato presentato esattamente per come, secondo “indiscrezioni” che circolavano già da mesi era ben noto e definito, prevedendo quindi incomprensibili “salvataggi” concentrati sul versante ionico nonché l’accorpamento del Galilei-Pascoli da parte dell’I.C. Vitrioli-Principe di Piemonte.

Nelle settimane successive, nemmeno il reinsediato sindaco Giuseppe Falcomatà ha inteso incontrare una delegazione dell’istituto nonostante l’esplicita richiesta inviata per pec dalla dirigenza della scuola.

È apparso quindi evidente che nonostante le riconosciute specificità dell’Istituto Galilei-Pascoli, storica scuola del centro di Reggio Calabria che, oltre ad essere dotata di una sezione ospedaliera che si occupa anche dell’istruzione dei bambini malati oncologici, è scuola capofila per il coordinamento in tutto l’ambito provinciale dell’assistenza scolastica domiciliare per i minori malati, non c’era alcuna reale intenzione di salvaguardare la scuola ed i minori ospedalizzati, si trattava solo di tentare di mettere a tacere una scomoda e forte voce di dissenso che ha scosso la città preoccupando centinaia di famiglia che rischiano di vedere compromesso il diritto alla scelta educativa e, ancor più importante, il diritto allo studio in caso di seri problemi di salute dei loro figli.

Si è trattato dunque di un volontario arroccamento su scelte già assunte a tavolino dalla Città Metropolitana, scelte fintamente motivate da inesistenti cavilli burocratici (la supposta perentorietà del termine di presentazione della delibera comunale) facilmente smentiti, oltre che dalla normativa, dallo stesso Versace che solo due giorni dopo in un successivo incontro con i sindacati, allo scopo di respingere ulteriori pressanti richieste, ha affermato (stavolta giustamente) la validità della stessa delibera comunale che salvaguardava l’autonomia del Galilei-Pascoli, scelte che al di là delle belle parole di comodo non tengono in alcun conto i diritti degli alunni e degli studenti, il diritto alla scelta educativa ed ancor più grave il diritto allo studio di tanti minori malati che contano sull’organizzazione interna della Scuola in Ospedale e dell’assistenza Scolastica Domiciliare da tanti anni erogata esclusivamente da questa scuola, diritti questi che – al di là delle finte e stucchevoli rassicurazioni ufficiali circa il fatto che “la scuola non cambierà” e che “l’anima dell’Istituto verrà mantenuta” rischiano di essere irrimediabilmente compromessi essendo scontato che, nel processo di accorpamento che richiede la complessiva riorganizzazione della pianta organica del nascente macro-istituto, molte unità di personale docente e amministrativo preposti a questi delicati compiti e che nel tempo hanno maturato una preziosa se non insostituibile professionalità potrebbero essere trasferite altrove e quindi essere perse per sempre.

Ma adesso tra le novità rese note dal cosiddetto decreto Milleproroghe in materia di Istruzione vi è la possibilità per tutte le Regioni di derogare sul numero di istituti scolastici da accorpare. Nel caso specifico della Regione Calabria, come annunciato dalla vicepresidente Giusy Princi, ben sette scuole, di cui due ricadenti nella Provincia di Reggio Calabria, possono vedere riconosciuta la loro autonomia ed essere quindi salvate, seppure in extremis, dal rischio di accorpamento.

A fronte di questo fatto nuovo, è evidente che l’impegno assunto dall’allora rappresentante della Città Metropolitana non è più vincolato da alcun tipo di alibi legato ad eventuali dettami di istituzioni superiori ed ha dunque margini sufficienti per essere legittimamente soddisfatto.

Pertanto, a nome di tutto il Consiglio di istituto dell’I.C. “Galilei-Pascoli”, certo del sostegno e del consenso che mi è stato più volte espresso da studenti e famiglie nonché dal personale docente ed amministrativo, chiedo che l’impegno più volte pubblicamente espresso dall’allora sindaco f.f. Carmelo Versace dopo l’incontro dell’11 ottobre 2023 venga raccolto e rispettato dal legittimo sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, chiediamo cioè che la Delibera della Giunta del Comune di Reggio Calabria n. 210 del 5 ottobre 2023 che – votata all’unanimità – riconosceva le specificità della scuola Galilei-Pascoli e ne preservava l’autonomia venga pienamente riconosciuta dalla Città Metropolitana affinché la nuova proposta di piano di dimensionamento aggiornato alle sole autonomie aggiuntive possa essere trasmesso alla Regione entro il termine del 3 gennaio 2024 come richiesto dalla vicepresidente Princi.

Noi tutti nutriamo fiducia nella ragionevolezza dei rappresentanti istituzionali e di conseguenza confidiamo fortemente in un gesto riparatore del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà che, avallato dalla vicepresidente regionale Giuseppina Princi, possa porre rimedio ai torti e alle ingiustizie che abbiamo subito in questi mesi e restituisca credibilità alle istituzioni affinché venga finalmente riconosciuto e rispettato il diritto costituzionale alla libertà di scelta educativa di studenti e famiglie nonché il diritto allo studio degli alunni ospedalizzati e in assistenza scolastica domiciliare.

Il Presidente del Consiglio d’Istituto del “Galilei-Pascoli”

Giorgio Nordo