R. e P.
A tutela del nostro lavoro abbiamo deciso di organizzarci nel Comitato “Trasportatori Ossigeno
Medicale Regione Calabria”, presieduto da Pasquale Berlingò. Rappresentiamo quel personale che
trasporta a domicilio le bombole dell’ossigeno ai pazienti che soffrono di insufficienza respiratoria.
Molti di noi sono giovani e con figli piccoli e sono preoccupati di rimanere senza reddito.
Abbiamo sempre lavorato duramente. Durante la pandemia della Covid19 ci siamo trovati in prima linea a
garantire la consegna e l’assistenza domiciliare tanto che i pazienti, il personale sanitario e i farmacisti ci definivano angeli senza paura, tuttavia abbiamo garantito il servizio senza ulteriori riconoscimenti economici, mentre adesso rischiamo di rimanere senza lavoro. Senza un impiego
cosa faremo?
L’allarme è scattato leggendo i dettagli del nuovo appalto regionale, la cui procedura è in corso di svolgimento. La stazione unica appaltante ha predisposto una gara d’appalto pari a 39,8 milioni di
euro. Al bando di gara parteciperanno le grandi aziende del settore che immettono sul mercato questi dispositivi ma che, per la distribuzione, si affidano a piccole aziende di trasporto locali.
Il problema principale è che il capitolato speciale d’appalto non conterebbe alcuna clausola sociale che garantisca l’attuale continuità occupazionale e, dunque, per le imprese aggiudicatarie non ci sarebbe alcun obbligo di mantenimento dei livelli di occupazione pregressi. Non è possibile creare un disagio sociale di queste proporzioni in una terra già difficile come la Calabria.
Quindi tutti i 109 addetti alla distribuzione attivi in Calabria siamo rappresentati nel costituito
Comitato e non intendiamo arrenderci alla perdita del lavoro per cui abbiamo chiesto, tramite l’avvocato Giuseppe Pitaro, un incontro con il Presidente Roberto Occhiuto per argomentare le nostre lecite preoccupazioni.