R. e P. 

Il prossimo 31 marzo sarà dichiarata la fine dello Stato d’Emergenza pandemica,questo comporterà il mancato rinnovo del contratto per il personale sanitario assunto per fronteggiare il Coronavirus. Un rischio gravissimo che la martoriata sanità reggina non può permettersi!

Alla luce di ciò,la FP CGIL di Reggio Calabriaha chiesto ufficialmente, di incontrare i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale e del GOM di Reggio Calabria per sollecitare lastabilizzazione del personale sanitario, prevista dalla Legge di Stabilità 2022,e che – a questo punto –diventa l’unica via perseguibile per garantire la continuità dei servizi sanitari e assistenziali, oltre che un preciso obbligo morale nei confronti di ha dato tanto per la Sanità reggina.

Sono i medici, gli infermieri, gli O.S.S.,i tecnici, le ostetriche che hanno garantito e continuano adassicurare il funzionamento di interi reparti che, in loro assenza, non potrebbero che chiudere.

Sono i medici, gli infermieri, gli O.S.S.,i tecnici e le ostetriche che hanno dato manforte nel momento del bisogno, che hanno rischiato sulla loro pelle, che hanno assistito, curato, guarito, insieme al personale di ruolo, centinaia di pazienti colpiti dal virus.Sono sempre Loro- professionisti con diritti e prospettive – che rischiano adesso di restare a piedi dopo aver a lungo trainato la barca.

Come previsto nel testo di legge, le Aziende Sanitarie e Ospedaliere, dal primo luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2023, potranno assumere queste figure a tempo indeterminato in coerenza con i loro piani triennali del fabbisogno di personale. Ed è questo che la FP-CGIL chiede e chiederà a gran voce al Commissario Straordinario dell’ASP di Reggio Calabria, dr. Scaffidi, ed al Direttore Sanitario del G.O.M., dr. Salvatore Costarella.

Perché quella offerta dalla Legge di Stabilità è un un’occasioneunica, imperdibile, soprattutto alla luce di tutte le dichiarazioni, peraltro sacrosante, che in questi due anni tanto i vertici dell’ASP quanto quelli del G.O.M. hanno più volte rilasciatoattraverso i media per denunciarele gravi difficoltà determinate dalla drammatica carenza del personale. È giunto per loro il momento di dimostrare che quelle non erano solo parole vuote, alibi dietro cui trincerarsi.

Per la FP-CGIL di Reggio Calabria, non si tratta solo di diritti e di tutele, ma di futuro: un futuro da garantire ai lavoratori e un futuro di efficienza da garantire alle strutture sanitarie presso cui lavorano!

Vi è, infine, un’altra valutazione da fare, e non è di poco conto:a partire dal 1° aprile, i soggetti in questione non potranno più garantire il proprio apporto in assenza di sottoscrizione di ulteriore contratto a tempo determinato che copra il periodo vacante sino alla effettiva stabilizzazione.

L’esempio più eclatante è quello dell’Unità Operativa di Medicina d’Accettazione e d’Urgenza ed in particolare del Pronto Soccorso, dove, a fronte di una dotazione organica di “soli” 19 dirigenti medici, suddivisi in 5 turni, ben 5 risultano assunti con contratto a tempo determinato, ed a fronte di 30 infermieri ben 13 risultano essere a tempo determinato.

In caso di un loro mancato rinnovo, e nelle more della necessaria stabilizzazione, più di un quarto del personale verrebbe meno con conseguenze assolutamente disastrose, in un reparto che è già sull’orlo delbaratro. Discorso analogo va fatto per gli infermieri, agli O.S.S. ed ai tecnici (stimati in diverse decine), che in caso di mancato rinnovo darebbero il colpo del definitivo K.O. all’Ospedale della nostra città.

Per non parlare del personale reclutato per le USCA od ancora i “biologi” (sempre assunti a tempo determinato) che si sono sobbarcati, quasi in toto, il “peso” del processamento di migliaia di tamponi, senza i cui risultati si sarebbe andati incontro al “tilt del sistema”.

L’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia da CoViD-19 ha messo a dura prova tutto il Servizio Sanitario Nazionale, ma è alle nostre latitudini che il Sistema Sanitario ha rischiato il collasso dimostrando gli effetti della progressiva spoliazione determinata da decenni di malgoverno, clientele, favori ai privati e sprechi di denaro pubblico, per sanare i quali è stato imposto un Commissariamento che perdura tuttora e che non ha prodotto i risultati sperati.

Il clima di preoccupazione per le sorti dell’assetto sanitario reggino e calabrese è alimentato oggi dalla possibilità che circa centocinquanta professionisti vadano a casa, inasprendo quella carenza di personale da tempo denunciata.

Pertanto, è d’obbligoper la FP-CGIL – Reggio Locri, riaffermare il diritto al lavoro, il diritto alla stabilità, che in questo caso vuol dire anche “diritto alla Salute”!

 

Funzione Pubblica CGIL Reggio – Locri

Il Segretario Generale

Francesco Callea