Parte da Catania ma oltre che nelle province siciliane – comprese quelle di Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa e Trapani – si è estesa anche in Calabria, a Cosenza e Vibo Valentia in particolare, così come a Napoli, Roma, Viterbo e Varese, una imponente operazione che ha fattpo luce su un presunto sistema di somministrazione fraudolenta di manodopera e di frode fiscale.

Il blitz, condotto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo etneo insieme ai colleghi dei reparti delle città interessate, ha portato all’arresto di sei persone, due delle quali finite in carcere e quattro ai domiciliari. Altre nove però sono state raggiunte da una interdittiva mentre in totale gli indagati sono ventinove.

Oltre alle misure cautelari, le fiamme gialle stanno eseguendo il sequestro di ventotto società e di beni e disponibilità finanziarie di un valore stimato in oltre 8,2 milioni di euro.

I reati contestati a vario titolo sono di associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti (FOI), dichiarazione dei redditi infedele e fraudolenta mediante l’utilizzo di Foi e l’indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti.

(in aggiornamento)

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