R. e P.
<<Si parla di Unione Europea, ma nei fatti vi è solamente un interesse economico e finanziario. Il resto non sembra interessare. Il problema dei migranti interessa tutte le Nazioni e non può lasciarsi il pesante fardello solamente all’Italia. Una condotta dell’Europa non accettabile e che deve essere fortemente condannata. Un comportamento, veramente, vergognoso! Tante parole e tante chiacchiere, ma in fondo nulla di serio. Non esiste una strategia o una programmazione europea. Solamente proclami che, però, non hanno portato e non portano a nulla.
La situazione è sotto gli occhi di tutti e ben si sa che la nostra nazione non è in condizioni di poter sopportare l’invasione, gestista, molto probabilmente, dalla criminalità e da “movimenti” contrari all’Italia. La Calabria sta sostenendo un peso inverosimile, ma bene ha fatto il presidente Occhiuto ad offrire collaborazione purché rientri in un progetto sostenibile. In ogni caso, vi sono due questioni di rilevante valore: la prima che riguarda l’umanità e la seconda la sicurezza. Un’Europa che non è solidale, non comprende il momento di grande difficoltà di una nazione che ha contribuito alla sua nascita, non rispetta le persone, consente che queste possano morire in mare, non contribuisce alla integrazione, non ha un piano presente e futuro, vuol dire che non esiste concretamente. La verità che emerge è quella di nazioni che pensano solo a sé stesse e non hanno alcuna volontà di condividere una grande tragedia umana. È assurdo pensare che si possa risolvere a breve il problema con l’elargizione di risorse che serve soltanto a creare lager inumani nelle terre frontistanti il mediterraneo. È come voltarsi dall’altra parte e cercare di nascondere un problema esistente e non rinviabile. Bisogna avere il coraggio di pianificare una vera integrazione e dare a questa povera gente la possibilità di rigenerarsi, specialmente in un momento in cui mancano lavoratori e vi è una carenza di nascite. Tale contesto porta poi al problema sicurezza. Quando migliaia di persone vengono lasciate in strada queste devono vivere e sostenersi: quindi, scatta il problema sicurezza. Le città stanno pagando un prezzo molto elevato ed i cittadini temono sempre più possibili azioni criminali. Così come, vi è anche collegato il problema carceri. Quasi il 30% di detenuti non sono italiani e rendono i penitenziari invivibili per l’evidente soprannumero ed affollamento. Il fallimento sul tema, quindi, dell’Europa è certificato! L’Italia sarà costretta, pertanto, ad affrontare il pesante fardello da sola. I rimedi possono essere tanti: dai rimpatri degli irregolari al tentativo di limitare gli sbarchi e bloccare le frontiere. Ma, quello che appare necessario, in questo momento, è cercare di mettere in atto un piano generale che preveda tutte le misure possibili e, quindi, l’effettiva integrazione e la copertura delle necessità lavorative delle aziende, la limitazione ai regolari ed a quelli che possono avere le condizioni per rimanere ed essere anche utili alla Nazione. In sostanza, un progetto che deve vedere seduti al tavolo tutti i soggetti che possono contribuire ad affrontare il problema con umanità, sostenibilità e vera integrazione>>.
Lo dichiara il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno