Francescani spirituali e conventuali analisi fatta dal Professore Vincenzo Bruzzaniti
Verso la fine del canto XII del Paradiso , alcuni versi sono dedicati ad una dura critica nei confronti Dell’Ordine francescano , nel quale alla fraterna unità originaria sono subentrate la discordia , la divisione, la litigiosità . In effetti i Frati Minori , dopo la morte di Francesco , furono travagliati da aspri dissidi interni , inerenti l’interpretazione da dare alla Regola soprattutto in relazione al concetto di povertà. Se gli spirituali erano fautori di una stretta osservanza di essa e non ammettevano alcuna forma di proprietà , i conventuali propendevano invece per un’ interpretazione meno rigorosa e ammettevano il possesso e l’usufrutto di certi materiali di dedicarsi anche a studi filosofici e scientifici .
L’Ordine era stato in origine concepito da Francesco come un ‘associazione di laici , al di fuori delle strutture ecclesiastiche , che sceglievano una vita ascetica e rigorosamente improntata alla penitenza e alla povertà , sia personale che collettiva , nel tentativo di avvicinarsi il più possibile a quella che era stata di la vita di Cristo e degli apostoli . Ai bisogni spirituali si sarebbe dovuto supplire col lavoro e con l’elemosina .
L’enorme numero di proseliti , molti dei quali uomini di cultura e di Chiesa , rese opportuna la trasformazione del movimento in un vero Ordine religioso nel 1233 , già prima della morte del fondatore . Fu a questo punto che la maggior parte degli aderenti s’integrò nelle strutture della Chiesa , mentre altri frati soprattutto nella Francia e nell’Italia meridionale , rimasero legati a a una pratica di vita umile e povera che Francesco aveva del resto raccomandato nel suo testamento . I primi furono detti conventuali , i secondi spirituali . Questi ultimi si sentirono pienamente legittimati dalle profezie di Gioacchino da Fiore , che preannunciava un’età tutta spirituale , della quale si sentirono insieme al loro fondatore interpreti e protagonisti , col compito di portare la Chiesa all’originaria purezza . Ciò comporto anche una serrata critica alle gerarchie ecclesiastiche , accusate di fiacchezza morale e avidità . Ne derivarono persecuzioni e condanne . Alcuni di loro furono costretti da Bonifacio VIII a fuggire in terre lontane come in Grecia e in Armenia ( uno dei loro portavoce fu appunto Ubertino da Casale guida degli Spirituali mentre i conventuale erano guidati da Matteo di Acquasparta. Fra il 1317 e il 1318 Papa Giovanni XXII condanno più volte gli spirituali ribelli qualificandoli come eretici . Ne derivò un persecuzione verso gli spirituali e i loro seguaci laici, i beghini , che ebbe esiti sanguinosi soprattutto nella Francia meridionale . Dante per bocca di San Bonaventura da Bagnoregio , mantiene una posizione equilibrante tra le due tendenze accusando entrambi , spirituali e conventuali , di eccessi , di essersi quindi arbitrariamente allontanati dallo spirito di fraternità che aveva all’inizio caratterizzato il francescanesimo –
Professore Vincenzo Bruzzaniti