Ancora uno smottamento a San Calogero dove, la notte scorsa, una frana ha fatto scivolare a valle parte dell’arteria di collegamento alla statale 18. È quanto fa sapere Massimo Mastruzzo, componente del direttivo nazionale Movimento per l’Equità Territoriale.
“Due frane premonitrici – scrive Mastruzzo – avevano anticipato lo smottamento di dimensioni apocalittiche dell’altra notte. La prima il 27 ottobre del 2018, l’altra nel maggio del 2020. Quest’ultima aveva già intaccato in parte il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini avendo di fatto causato l’interruzione del transito lungo la Strada provinciale 53, che collega San Calogero con lo strategico bivio per la SS 18 che a sua volta collega il comune a Nord con Mileto e Vibo e a Sud con Rosarno e la Piana di Gioia Tauro”.
“Gli interventi per la messa in sicurezza furono tutt’altro che celeri, ci vollero oltre sei mesi solo per appaltare i lavori (dicembre del 2020), l’8 gennaio 2022, le opere sarebbero state in fase conclusiva, ma i 375.000 euro oggi appaiono inutilmente sprecati visto che l’ultima frana ha vanificato quanto sin qui fatto”.
Ma adesso per Mastruzzo “la situazione rischia di diventare ancora più drammatica, l’area è costantemente monitorata sia dai tecnici che dalla stessa protezione civile perché ad essere particolarmente minacciata dal fronte della frana oltre ad una abitazione, che è già stata sgomberata nella giornata di giovedì, non solo figura anche un esercizio commerciale di materiale edile, ma a rischio figurano altri immobili, in totale una quindicina”.
E il sindaco, Giuseppe Maruca, si è detto pronto a ordinare l’evacuazione, e si appella alle istituzioni chiedendo di non essere lasciati soli: “Mi aspetto che le istituzioni ai vari livelli prendano coscienza della gravità della situazione. Il mio è un appello accorato, si attenzioni la situazione e chi di dovere intervenga. Ci auguriamo che passata la tempesta non si vada nel dimenticatoio e ancora una volta dico, non ci abbandonate”.