‘IL BUON BONDJE’ di Pina Calabrò è un bel romanzo, diventato parte integrante del progetto della Cooperativa EUROCOOP SERVIZI, i cui proventi di vendita saranno devoluti per sostenere i percorsi di istruzione e formazione dei ragazzi della comunità di Camini. Racconta della ‘buona integrazione’, che guarda al futuro, che vede protagonisti la seconda generazione di migranti, che passa dalla realizzazione dei sogni di questi giovani. Proteo Fare Sapere Calabria e la FLC calabrese non possono che occuparsi attivamente di una storia di integrazione, che nasce dalla necessità dell’istruzione, della formazione, della conoscenza della lingua. Camini è diventata il caso della buona integrazione in Calabria. Il calo demografico scolastico sta avendo effetti significativi sul sistema educativo e occupazionale in Italia, specialmente in regioni come la Calabria, dove la natalità è tra le più basse del Paese. La diminuzione degli studenti porta alla chiusura di classi e scuole, con conseguenze dirette sull’occupazione del personale scolastico, senza parlare del depauperamento culturale, che si trova a vivere la nostra regione. L’immigrazione, se ben gestita, può offrire soluzioni concrete a questi problemi, soprattutto in una regione colpita dallo spopolamento e dalla crisi economica. Un esempio positivo è il comune di Camini (RC), che ha saputo trasformare l’accoglienza in un’opportunità di sviluppo locale.
Prima dell’adesione al progetto SPRAR, oggi progetto SAI Sistema di Accoglienza e Integrazione, la scuola del paese era ridotta a una pluriclasse con soli 4 bambini e il rischio di chiusura era concreto. Oggi, grazie all’arrivo di famiglie migranti, gli alunni sono circa 80, garantendo la sopravvivenza dell’istituto scolastico e creando nuove opportunità di lavoro per insegnanti e personale educativo.
Camini ha aderito ai progetti di accoglienza trasformandoli in un modello di integrazione attiva, con benefici tangibili:
- Rivitalizzazione sociale ed economica: l’arrivo di nuove famiglie ha riaperto attività commerciali e artigianali.
- Recupero del patrimonio edilizio abbandonato: gli immigrati hanno partecipato alla ristrutturazione di case disabitate.
- Occupazione locale: grazie ai fondi destinati all’accoglienza, sono stati creati posti di lavoro per operatori sociali, insegnanti di lingua, mediatori culturali e artigiani.
La presentazione del libro della Calabrò, il 25 marzo, nell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Guglielmo Marconi’ di Siderno, sarà l’occasione per riflettere su questa esperienza.
Parteciperà all’evento Gianna Fracassi, Segretaria Generale FLC CGIL.