La Procura distrettuale antimafia di Reggio ha chiuso le indagini preliminari su 36 persone, accusate a varo titolo e con modalità differenti, di reati che vanno dalla partecipazione ad un’associazione dedita al traffico di stupefacenti al favoreggiamento personale aggravato ed altro. L’inchiesta scaturisce da una complessa attività d’indagine che si è sviluppata a seguito di un approfondimento investigativo eseguito dagli investigatori del Commissariato di Polizia di Siderno.
Come riporta Rocco Muscari su gazzettadelsud, scendendo nei dettagli dell’indagine i magistrati della Dda contestano l’operatività di una narcoassociazione costituita da alcuni soggetti che si sarebbero organizzati in un gruppo stabile «dedito in modo continuativo all’acquisto, alla detenzione, alla custodia ed alla cessione/vendita all’ingrosso e al dettaglio di sostanze stupefacenti di diverso tipo (principalmente cocaina ma talvolta anche hashish o marijuana) provenienti dalla provincia di Reggio (San Luca) e poi immesse sui mercati di Emilia Romagna (Cervia), Piemonte e Lombardia, gruppo caratterizzato da una chiara divisione di ruoli, da stabili canali di approvvigionamento e di successiva commercializzazione della sostanza per l’attività di spaccio al minuto».