Aristide Bava

SIDERNO – “Fingere di rispondere a domande importanti con semplici dichiarazioni di intenti non basta e, anzi, aumenta il sospetto che manchi una vera strategia per affrontare i problemi della comunità”. E’ questa la considerazione del movimento politico “ Siderno 2030” alla risposta che definiscono “una brutta caduta di stile di alcuni consiglieri di maggioranza per evidenziare una profonda insoddisfazione verso un’amministrazione, di cui questi soggetti fanno parte, che sembra navigare nella più totale inadeguatezza e superficialità”. Poi la precisazione che “Il gruppo Siderno 2030, nell’agosto scorso, assieme al gruppo “La Nostra Missione” aveva depositato una interrogazione a risposta scritta in cui si chiedevano notizie, sulle tempistiche dell’inizio e della conclusione dei lavori della bonifica del sito Fiumara Novito, se ci fossero ostacoli che avrebbero potuto causare ritardi nell’avvio o nel completamento dei lavori e infine, quali garanzie l’amministrazione avrebbe messo in campo per rispettare le stringenti scadenze previste dal PNRR.Tale attività è stata posta in essere anche nella speranza che l’Ente si attivasse con risposte e azioni concrete. Tuttavia, la risposta è risultata essere molto vaga, per nulla soddisfacente mentre di azioni concrete non se sono viste proprio.” Per questo motivo – dice ancora Siderno 2030 , a ottobre, il gruppo è stato costretto a riproporre la questione, ribadendo ancora una volta l’importanza di temi che riguardano da vicino la vita dei cittadini, in particolare degli abitanti della zona intorno alla Fiumara Novito e non solo, “ammorbati una settimana si e l’altra pure, dai fumi e dalle pericolose esalazioni provocate dai frequenti incendi durante i quali si brucia di tutto, questione che evidentemente sta poco o per nulla a cuore a chi amministra”. Recentemente “ senza alcun aggiornamento procedurale e con una risposta scritta che si è limitata a dispensare solo generiche promesse, i consiglieri di minoranza si trovano nella posizione di dover sollevare dubbi legittimi e manifestare grande preoccupazione, anche in virtù dei gravi precedenti che hanno visto perdere importanti finanziamenti proprio per il mancato rispetto delle tempistiche, come è successo per il finanziamento di euro 3milioni e 200mila che avrebbe dovuto consentire la costruzione ex novo di un asilo di nuova generazione. Fingere di rispondere a domande importanti con semplici dichiarazioni di intenti non basta – scrive ancora Siderno 2030 – e, anzi, aumenta il sospetto che manchi una vera strategia per affrontare i problemi della comunità. Ci chiediamo, inoltre, come mai per alcuni interventi persiste una pericolosa assenza di qualsiasi misura per garantire il rispetto delle scadenze, tale da mettere in pericolo i finanziamenti stessi, mentre per altri si procede alla velocità della luce ? “. Fatte altre considerazioni negative sul comportamento della maggioranza Siderno 2030 precisa La nostra replica quindi non è una semplice richiesta di informazioni, ma un atto di accusa contro un sistema amministrativo che sembra cedere alla noncuranza e all’inefficienza. Questo non è solo un problema di scarsa efficienza; è un chiaro segno di irresponsabilità e disprezzo verso le necessità e le richieste dei cittadini. Chiediamo trasparenza, chiediamo serietà e chiediamo soprattutto che si prenda atto della responsabilità verso i cittadini di Siderno”.. Nella conclusione l’affermazione che “I consiglieri del gruppo Siderno 2030 non si limitano a fare la loro parte, ma richiamano con forza l’amministrazione a svegliarsi dal torpore in cui sembra essersi adagiata. Se il rispetto delle scadenze e l’efficienza amministrativa sono diventati opzionali per chi governa, il diritto di critica della minoranza che, osserva, vigila, rappresenta e difende gli interessi della collettività, non lo è”.

LA RISPOSTA DEL PD “Spiace dover constatare ancora una volta come il ruolo proprio dell’opposizione venga esercitato con forme, modalità e tempistiche improprie e irrituali dal gruppo di minoranza “Siderno 2030” che spesso appare più interessato a destare inutili allarmi mediatici piuttosto che a proporre soluzioni a questioni di interesse generale. Adombrare dubbi sull’operato di «un sistema amministrativo che – per citare l’espressione usata nella nota stampa di “Siderno 2030” – sembra cedere alla noncuranza e all’inefficienza» rincarando la dose con un generico «atto di accusa» contro tale sistema, è quanto di più antipolitico e improduttivo di effetti positivi per i cittadini si possa fare, inducendo i lettori della loro nota ad assimilare chi è stato eletto per sedere sugli scranni di opposizione del consiglio comunale (anche per lavorare nelle commissioni consiliari) a chi, per partito preso o inettitudine, si limita a qualunquistiche affermazioni del tenore di quelle che è possibile sentire nei bar, sui marciapiede o, peggio ancora, tra gli indistinti ruggiti dei leoni da tastiera sui social network.

Nemmeno nei recenti aggiornamenti al Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, infatti, c’è traccia, tra gli strumenti necessari a esercitare il ruolo delle minoranze, del generico “atto di accusa” formulato a livello mediatico da “Siderno 2030”. Tra le prerogative dei consiglieri comunali, come è noto, ci sono interrogazioni, interpellanze, mozioni e altri atti di sindacato ispettivo. E proprio rispondendo a una interrogazione presentata dai gruppi di minoranza lo scorso mese di agosto, l’Amministrazione Comunale aveva indicato in maniera puntuale le tempistiche di inizio e conclusione dei lavori relativi all’intervento di bonifica e messa in sicurezza permanente della fiumara Novito, finanziati dal PNRR per complessivi € 6.887.500, evidenziando l’attenzione rivolta alle scadenze di tutti i finanziamenti e rispettando quanto espressamente previsto dal Decreto Legislativo 36/2023 (Codice dei Contratti Pubblici) e dalle norme e linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Come è altrettanto noto, tra l’approvazione dello schema di accordo per la realizzazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale (comunicato dal Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente lo scorso 9 gennaio) e l’inizio dei lavori, la legge prevede numerosi passaggi propedeutici, che il movimento “Siderno 2030” finge di ignorare, cedendo alla tentazione di buttarla in caciara, specie quando scrive, con una massiccia dose di demagogia, che «a ottobre, il gruppo è stato costretto a riproporre la questione, ribadendo ancora una volta l’importanza di temi che riguardano da vicino la vita dei cittadini, in particolare gli abitanti della zona intorno alla fiumara Novito, ammorbati una settimana sì e l’altra pure, dai fumi e dalle pericolose esalazioni provocate dai frequenti incendi durante i quali si brucia di tutto, questione che evidentemente sta poco o per nulla a cuore a chi amministra». Espressioni, quelle usate da “Siderno 2030” che si commentano da sole. Così come la volontà dichiarata di «sollecitare azioni concrete sulla bonifica del Novito» e le accuse di noncuranza e inefficienza del sistema amministrativo. Proprio perché la bonifica del Novito sta molto a cuore all’Amministrazione Fragomeni, e considerato che dalla sottoscrizione della convenzione all’inizio dei lavori, non basta, come in maniera subdola vorrebbe lasciare intendere “Siderno 2030”, un “click” sui social network, giova ricordare che il Settore “Lavori Pubblici” dell’Area 3 del Comune è costantemente e alacremente impegnato a ultimare la predisposizione degli atti di gara necessari all’affidamento dei servizi tecnici di progettualità, condizione indispensabile per poter, successivamente, affidare e svolgere i lavori di bonifica del sito. Tutto ciò è possibile poiché è stato completato il processo di caratterizzazione dei rifiuti, indispensabile attività preliminare compiuta in tempi rapidi. Tutto, dunque, è in linea con le tempistiche dettate dal PNRR. La procedura di affidamento seguirà quanto previsto dal Codice dei Contratti Pubblici per questo genere di servizi e per il loro ammontare. Si provvederà in tempi brevi, sulla scorta di tutti gli elementi acquisiti in fase di caratterizzazione dei rifiuti, a indire una procedura di gara aperta, col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per affidare i servizi tecnici relativi a tutte le fasi del procedimento a dei professionisti altamente specializzati sulla bonifica dei siti inquinati. Proprio perché questa Amministrazione non intende farsi sfuggire questa grande opportunità per bonificare l’area della fiumara che ricade sul territorio di Siderno, dopo il completamento della progettazione, si procederà all’avvio dei lavori che saranno affidati con la modalità più celere contemplata dalla vigente normativa. Giova ricordare che i lavori comprenderanno l’installazione dell’impianto di videosorveglianza per prevenire il ripetersi dell’abbandono indiscriminato di rifiuti, anche ingombranti, e la chiusura di tutte le vie d’accesso abusivamente realizzate e usate finora dagli sconsiderati che li scaricano sul Novito. Giusto per rimarcare la distanza tra le generiche asserzioni di “Siderno 2030” e la realtà dei fatti. E tra il richiamo alla «responsabilità verso i cittadini di Siderno» contenuto nel loro scritto e l’esercizio della stessa che spetta a chi amministra con coscienza e, appunto, responsabilità come la Giunta Fragomeni.

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CAMBIO DI GUARDIA A SIDERNO E ROCCELLA: DON FRANCESCO CARLINO ALLA CHIESA DI S.MARIA DELL’ARCO, DON GIUSEPPE DEPACE ALLA CHIESA MATRICE DI ROCCELLA di Aristide Bava SIDERNO – Cambio di guardia nella Parrocchia di S. Maria dell’Arco. Don Giuseppe Depace dopo otto anni ( era arrivato il 16 ottobre 2016 ) si congeda dalla comunità sidernese, trasferito a Roccella subentrando a Don Francesco Carlino, sidernese, che dopo 13 anni di apprezzato servizio in quella comunità tornerà a Siderno proprio nella chiesa di Santa Maria dell’ Arco. Entrambi hanno salutato i loro parrocchiani con due toccanti messaggi. Don Giuseppe Depace, tra l’altro, ha scritto “ questi otto anni sono stati bellissimi e mi hanno visto maturare dal punto di vista umano e cristiano ma soprattutto come prete, nel servizio reso a questa comunità e spero ad ognuno di voi. Non è facile per me dire addio a queste mura ma specialmente ai vostri volti, soprattutto quelli più noti, con i quali ogni mattina ho iniziato celebrando l’eucarestia la mia giornata e che ogni domenica e ogni festa hanno arricchito i momenti liturgici e non solo di questa famiglia parrocchiale”. Poi ha ricordato le tante cose belle fatte insieme alla comunità dalla riorganizzazione della Caritas parrocchiale e del Cammino Emmaus alla ricerca di una nuova sede per l’AGESCI ; al il restauro della Madonna della Pace del maestro Correale alla resilienza nell’affrontare i problemi causati dal Look Down e dagli anni della pandemia; alla ristrutturazione della chiesa e il peregrinare della comunità tra la chiesetta del Carmine e la chiesa di Vennerello; la riapertura della chiesa parrocchiale restaurata, gli incontri e i vari momenti vissuti insieme ai gruppi e alle associazioni, soprattutto l’Azione Cattolica, l’Agesci e il Masci e poi gli ultimi arrivati: il gruppo S. Michele, il gruppo S. Giuseppe e i consacrati al Cuore Immacolato di Maria e tanto altro “ Ma la cosa più preziosa per me – ha precisato Don Giuseppe – è stata l’amicizia di tanti di voi, segno concreto dell’amore di Dio che non lascia mai soli coloro che si affidano a Lui”. In conclusione il saluto al nuovo parroco don Francesco Carlino “che saprà certamente raccogliere il testimone e arricchire ancora di più questa famiglia ecclesiale con la sua spiritualità e il suo impegno pastorale”. Don Francesco Carlino, dove ha gestito per tredici anni la Chiesa Matrice di Roccella, ha scritto che avrebbe accettato di lasciare quella comunità con più serenità se avesse potuto fare l’anno prossimo, le solenni celebrazioni per il 50° anniversario dell’incoronazione della Madonna delle Grazie, che ricorrerà proprio nel prossimo mese di Luglio 2025, e voleva terminare i lavori con il rifacimento della facciata della chiesa matrice ormai bellamente ristrutturata. Si dichiara felice di aver potuto, in questi 13 anni, ristrutturare completamente il Santuario della Madonna delle Grazie; far eseguire il restauro della meravigliosa immagine della Madonna delle Grazie, del Cristo Risorto, della Madonna Addolorata. Ristrutturare il salone parrocchiale, i locali della canonica e dell’oratorio dei nostri ragazzi dell’Azione Cattolica, e di aver potuto fornire dell’impianto fotovoltaico la chiesa matrice, la chiesa di sant’Anastasia al Borgo e la casa della Caritas di via Trastevere, che attualmente accoglie 12 nuclei familiari di rifugiati dall’Ucraina, come pure di aver fornito di un moderno ed efficiente impianto acustico la chiesa e il Santuario, “Ma la cosa che mi mancherà di più – dice – è questa bella comunità cristiana roccellese fervente, orante, gioiosa, amica, generosa, disponibile, aperta, matura, collaborativa e sempre disponibile, che ho veramente amato e stimato e che mi è stata sempre vicina con gesti concreti di incoraggiamento e di stimoli efficaci alla pazienza e alla virtù della carità”. Poi una lunga serie di ringraziamenti scritti meticolosamente per concludere “Mi porto nel cuore questa bella cittadina e questa stupenda comunità cristiana interparrocchiale ricca di movimenti, associazioni e gruppi di preghiera come pure di associazioni civili impegnati nel servizio di accoglienza dei migranti, nella promozione della cultura ecc. e tutte le persone oneste e sincere che sono la più bella costellazione sociale di Roccella”. Toccante la sua conclusione “la mia persona non conta nulla; io sono solo un umile figliodel popolo, un umile figlio di un onesto lavoratore che, quando gli ho comunicato l’intenzione di essere un sacerdote missionario, mi ha detto “avrei voluto altro da te, ma sarò felice solo se tu sarai il prete dei poveri e sarai prete onesto e umile. Ci sono riuscito? Non lo so ma vi assicuro che prima come missionario in Africa e Oceania, e poi come parroco, il mio solo desiderio è stato sempre quello di aiutare i fratelli e le sorelle che Dio ha messo e mette sul mio cammino ad innamorasi di Gesù, l’unico mio tesoro, l’unico mio bene, il mio Dio e il mio tutto !” Nelle foto Don Francesco Carlino e Don Giuseppe Depace