Di Gianpiero Taverniti
Una mattinata autunnale, soleggiata con temperature quasi estive, in provincia di Reggio Calabria, nel comune di Fiumara, patria del grande cantautore Mino Reitano, esiste un borgo speciale, un borgo dell’anima dal grande cuore dei propri cittadini residenti, appena 43 che constatando l’inesorabile spopolamento e l’isolamento dello stesso, si sono uniti nel cuore dell’attaccamento , rendendolo più vivo e più attrattivo. Lo hanno colorato, dipingendo ed evidenziando antichi detti calabresi, arricchendolo di metafore e di forti impronte di legame al proprio suggestivo borgo.
Diversi cittadini , con tante idee e con pochi propri mezzi, lo hanno ravvivato ,
mettendoci il cuore e sfruttando i suggestivi vicoletti, hanno creato bellissimi disegni e vie dedicate alla natura, come ad esempio la via dei fiori.
In una tarda mattinata autunnale, abbiamo osservato una decina di cittadini, impegnati in diverse attività, dalla donna anziana che davanti la propria abitazione cominciava a sistemarsi la legnaia
in anticipo del prossimo inverno, alla mamma che spandeva nei vicoli, profumi identitari di una cucina forte di Calabria, quasi a voler profumare di vita il suo borgo, alla coppia di due muratori intenti a sistemare una stanza che magari, potesse in futuro accogliere un museo o al grande signor Domenico ( Micu)
che ci ha accolto evidenziando la distintiva accoglienza della gente di Fiumara che il compianto Mino Reitano cantava e accompagnandoci in qualche suggestivo vicolo esternava orgogliosamente di avere una certa età e di non aver mai abbandonato il suo paesello, il suo amato Borgo Croce. Se la grandezza dei testi musicali e la preziosa voce di Mino, cantavano Calabria Mia, i suoi concittadini l’hanno onorata rimanendoci e l’hanno impreziosita cercando di ravvivarla rendendola pulita, accogliente e visitabile. Tutto il borgo ci ha colpito, ma degna di nota, e’ la scena alla quale abbiamo assistito, sembrava un film, il cast era formato da una giovane coppia d’ innamorati stranieri che nel vicolo del bacio,
nella modernità dei selfie, hanno voluto immortalare un bacio in una sorta di macchina del tempo, rendendo vivo e passionale il loro percorso di visita e anche il percorso di chi cerca di valorizzare questo grazioso borgo, nell’atto di ritornare bambini apprezzando i disegni stile cartoni animati che ci animano la coscienza nei vari messaggi che questa mattinata nel cuore di Borgo Croce ci ha regalato. Altrettando doveroso e’ il nostro regalo nell’aver apprezzato il lavoro di tutti coloro che hanno dato vita e dignità ad un borgo quasi spopolato che nonostante le varie difficoltà resiste e non molla, rimanendo legato alla nostra amata Calabria che Mino Reitano
voleva, quella Calabria viva che non doveva pagare dazio in emigrazione e spopolamento dovute alla carenza di opportunità lavorative dei nostri baldi ragazzi di Calabria.