I finanzieri di Firenze, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Livorno, hanno eseguito un sequestro di beni, del valore di oltre mezzo milione di euro, riconducibili ad un soggetto di origine calabrese, residente nel livornese e ritenuto “socialmente pericoloso”.

In particolare, i sigilli sono scattati a cinque unità immobiliari tra abitazioni, garage e fondi commerciali, ubicate tutte tra Castagneto Carducci e Campiglia Marittima, acquistate negli anni 1976, 1997 e 1999, ovvero nel periodo della sua pericolosità, che era stato definito tra il 1974 e il 2017.

Il provvedimento costituisce l’estensione di un sequestro eseguito dalle stesse Fiamme Gialle lo scorso 25 maggio , ed è frutto degli altri accertamenti svolti dal Gico a seguito dell’immissione in possesso degli immobili in favore degli Amministratori Giudiziari nominati dal Tribunale di Firenze.

Alla base dell’ordinanza di oggi il cosiddetto “profilo soggettivo” dell’uomo – gravato dal 1967 da diverse denunce e condanne per vari reati, tra i quali più episodi di usurafalsificazione di monete, ricettazioneestorsionelesioni personali, sequestro di persona e violenza privata, detenzione e porto abusivo d’armi – e la ritenuta sproporzione del suo patrimonio, direttamente e indirettamente nella sua disponibilità, accumulato in decenni di attività, rispetto alla capacità reddituale manifestata.

Alla misura adottata dal Tribunale potrà seguire la confisca del patrimonio, al termine dell’apposito procedimento nel quale il destinatario potrà dimostrare che i beni o il denaro siano di provenienza legittima o che di essi non potesse disporne direttamente o indirettamente.

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