Era riuscito ad allontanarsi dall’abitazione dei propri genitori a Scorzé, in Veneto, sfuggendo alla legge per oltre tre anni. Ma alla fine Valerio Salvatore Crivello è stato arrestato e, questa mattina, estradato in Italia, dove deve scontare una condanna definitiva per l’omicidio di Pietro Serpa, avvenuto nel maggio del 2003 a Paola.

Finisce così la rocambolesca fuga del quaratacinquenne killer di ‘ndrangheta, originario di Casale Monferrato ma legato alla cosca degli Scofano-Martello-La Rosa di Paola. Il suo attivo coinvolgimento nel sodalizio criminale sarebbe emerso a seguito dell’operazione Tela di Ragno che portò a 63 arresti e 250 indagati.

Condannato in via definitiva nel 2020, Crivello era agli arresti domiciliari in attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione. Dopo che questa ha confermato la condanna, però, era riuscito a far perdere le proprie tracce. Di fatto, era riuscito a raggiungere una remota isola nel nord della Germania, Sylt, dove ha soggiornato per ben tre anni utilizzando false generalità e documenti contraffatti.

L’arresto rientra nella più vasta iniziativa dell’Interpol, il progetto I-CAN, che si pone l’obiettivo di individuare su tutto il territorio europeo i principali criminali e latitanti. Negli ultimi due anni, la rete dell’Interpol ha portato alla cattura di 94 latitanti di ‘ndrangheta.

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