Festa dell’Unità a Vibo. “Sanità in Calabria. Proposte oltre la crisi”:
«Serve una battaglia nazionale per avere maggiori risorse e arrivare alla ricontrattazione del debito»
Seconda giornata di dibattito e confronto alla festa regionale dell’Unità che si sta svolgendo a Vibo Valentia in piazza Municipio.
“Sanità in Calabria. Proposte oltre la crisi”, la traccia del primo dibattito della serata di oggi al quale hanno partecipato Franco Mammì, Antonio Billari, Francesca Dorato, Giovanni Oliverio, Giusy Iemma, Amalia Bruni e Nico Stumpo.
Il deputato dem Nico Stumpo, nel corso del suo intervento, ha sottolineato la necessità per il partito di «impegnarsi a formulare una proposta che porti gli elettori a votarci alla prossima tornata sapendo come gestiremo la sanità negli anni futuri. Serve un progetto serio e articolato per potenziare la sanità territoriale in modo da avere tanti punti di assistenza in modo che diventi efficace in tutta la Regione. Un servizio fondamentale da affiancare agli hub nei centri più grandi e facilmente raggiungibili. Fondamentale è poi abbattere gli ingressi inutili in ospedale».
L’ex candidata alla carica di governatore e oggi responsabile per la sanità in Consiglio regionale Amalia Bruni ha invece lanciato il suo appello al Pd per avviare una battaglia nazionale. «Noi siamo l’estrema punta della sofferenza della sanità italiana che sta soffrendo nel suo complesso – ha detto Bruni – La battaglia da fare è di natura nazionale ed è stato costituito per questo un tavolo nazionale che messo insieme tutti gli esponenti che si occupano della materia nei Consigli regionali per fronteggiare l’emergenza. Serve una scelta politica di allocazione delle risorse che questo governo non sta facendo, tanto che continuano a mancare i quattro miliardi che il ministro Schillaci chiede da tempo. Servono risorse per eliminare il tetto alle assunzioni perché abbiamo bisogno di medici e di personale sanitario in generale, così come va fatta la ricontrattazione del debito della sanità calabrese. Invece la prima legge che ha approvato la maggioranza di centrodestra in Consiglio è quella che ha istituito Azienda zero, una legge pessima nella quale non c’è scritto nulla di come questa struttura debba funzionare e nonostante cinque modifiche legislative ancora non lo sappiamo».